Partenze sicure: «Prima faccio il vaccino e poi me ne vado in vacanza»

Giovedì 24 Giugno 2021 di Mauro Giacon
Partenze sicure: «Prima faccio il vaccino e poi me ne vado in vacanza»
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PADOVA -  I padovani non aspettano altro che di farsi il vaccino per poi andare in vacanza.

Anzi hanno ritagliato le ferie sulla convocazione per le dosi. Il dato emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio di Confesercenti sui padovani in vacanza. Otto su dieci dichiarano che partiranno già con la copertura. E solo 5 su cento dicono di non aver ancora trovato posto, insomma c’è la determinazione a partire sicuri per non essere “respinti” senza il green pass: ma oltre l’80% dichiara di aver già ricevuto almeno una dose o di aver programmato la somministrazione prima di partire per le ferie estive. Però bisogna notare che esiste sempre lo zoccolo duro di coloro che non vogliono vaccinarsi e sono il 14 per cento.

LA PROPENSIONE
In generale oltre due su tre fra gli intervistati, tutti compresi fra i 40 e i 60 anni, si concederanno una vacanza. Ma il 62 per cento dice di non aver ancora prenotato. Vuoi per i vaccini vuoi per l’incertezza di un viaggio all’estero ad esempio. 
Per quanto riguarda le prenotazioni, internet rimane il mezzo preferito: in media l’ha utilizzato il 58% degli intervistati, mentre solo 7% ha scelto l’agenzia. Su queste percentuali probabilmente incide il fatto che quest’estate i padovani non si sposteranno su lunghe distanze: al contrario, l’85% del nostro campione non uscirà dall’Italia e il 15 per cento invece sì. Quelli che restano in Italia si dividono: oltre al Veneto il 32 resta nel centro nord e il 35 va a sud o nelle isole. Anche per questo, forse, nell’organizzare le vacanze molti si sono organizzati con amici e parenti (12,4%), andranno in case di proprietà o sceglieranno soluzioni già sperimentate in passato. 

LE DESTINAZIONI
Veniamo quindi alle destinazioni: oltre il 60% ha già deciso di andare al mare, che risulta quindi la meta numero uno per preferenze. La montagna, seconda meta più amata, segue a distanza con circa il 20% di preferenze. Al terzo posto le città d’arte (10%) e infine viaggi di altro genere (esperienziale, lago, trekking, passeggiate) con il 4 per cento. Quanto al periodo, agosto è come sempre il mese più gettonato: anche se i tempi in cui le città si svuotavano fino a rimanere deserte sono ormai lontani, infatti, circa la metà degli intervistati si muoverà proprio nel mese di agosto. Il secondo mese che vede più partenze è luglio (25,6%), mentre settembre sorpassa giugno. 

L’ANALISI
Il presidente di AssoTurismo Confesercenti Francesco Mattiazzo: «A Padova la situazione è piuttosto difficile: dopo mesi di stop forzato, le persone continuano a non arrivare».
A mettere in difficoltà gli albergatori padovani c’è anche il crollo del turismo “business”: Padova è meta di convegni e di viaggi di lavoro, «ma con la pandemia e lo smart working – rileva Mattiazzo - anche questo settore si è completamente fermato». Quanto ai turisti in arrivo, dice ancora il presidente di AssoTurismo Confesercenti, «nonostante la riapertura dei collegamenti aerei, il turismo di prossimità resterà centrale anche quest’anno. Gli arrivi previsti sono soprattutto da Francia, Svizzera e Austria. Mancano, invece, i turisti in arrivo dalla Germania, che in Veneto hanno sempre costituito una fetta maggioritaria, con un peso importante sull’economia del turismo locale. Su questo fenomeno influisce sicuramente il fatto che i voli da e per la Germania sono ancora pochi. Dopo un anno e mezzo di stress, tensione e sacrifici – conclude Mattiazzo – le persone stanno cercando soprattutto vacanze all’insegna del relax e della tranquillità. Le città d’arte tuttavia sono in profonda crisi e molte attività rischiano di non riuscire a risollevarsi: sarebbe importante rilanciare il settore eventi, in modo da incentivare le persone a muoversi anche verso i centri cittadini».
 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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