Trapianto di fegato a 6 mesi, il papà si trasferisce a Padova per lei. Ora cerca lavoro /Come aiutarlo

Sabato 30 Marzo 2019
Trapianto di fegato a 6 mesi, il papà si trasferisce a Padova per lei. Ora cerca lavoro /Come aiutarlo
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PADOVA - Una bambina trapiantata di fegato ad appena sei mesi di vita, dieci giorni fa dall'équipe della Chriurgia epatobiliare dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretta dal professor Umberto Cillo. Un altro figlio di due anni e mezzo. E per un papà di appena ventuno anni, disoccupato, è diventato difficile andare avanti (Chi volesse dare il suo aiuto, anche da Padova, può contattare il numero: 3485795734). L'uomo insieme alla sua compagna si è trasferito dalla Puglia ad Altavilla Vicentina in casa del nonno dei suoi figli, per salvare la più piccola, nata con gravi problemi, in un viaggio della speranza che l'ha portato nella città del Santo. Ma senza un reddito la sua lotta è diventata ancora più ostica e drammatica. A sostenerlo nelle spese, nel vitto e nell'alloggio su Padova in una casa di accoglienza per familiari di ricoverati, è l'associazione Sofia, che da anni aiuta le famiglie di bambini in attesa di trapianto o con gravi malattie epatiche ed intestinali.
 
Proprio la presidente della onlus Sofia, Sonia Lucarello, ieri ha lanciato un appello sui social network: «Chiediamo se qualcuno può dare un lavoro a un giovane papà di 21 anni che ha la figlia di 6 mesi ricoverata a Padova dopo il trapianto. La situazione è molto difficile perché hanno anche un altro figlio di due anni. Come spesso accade, le famiglie si spostano per venire a Padova e seguire da vicino il figlio ricoverato. È quanto accaduto a questa famiglia che dalla Puglia si è dovuta trasferire ad Altavilla Vicentina, a casa del nonno paterno. L'associazione Sofia sta sostenendo questa famiglia, ma c'è bisogno urgente di un lavoro. Qualsiasi mansione va bene, zona Altavilla Vicentina e dintorni. Grazie di cuore a chi vorrà aiutarci».
L'uomo ha alle spalle varie esperienze lavorative: ora vorrebbe non essere costretto a stare con le mani in mano, desidererebbe riuscire a sostenere economicamente la sua famiglia. Spera che qualcuno gli offra un posto di lavoro come autista, oppure come vigilante, magazziniere, operaio. O altro, qualsiasi cosa va bene, pur di farcela a contribuire alle spese. «Lui e la sua partner hanno mollato tutto per poter curare la loro bambina - spiega la presidente di Sofia - questo ragazzo ha tanta buona volontà». 
F.Capp.
Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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