Malori in centro? La Croce rossa arriva in bicicletta

Lunedì 5 Agosto 2019 di Federica Cappellato
Malori in centro? La Croce rossa arriva in bicicletta
PADOVA - Più veloce, più flessibile, più duttile, e pure più ecologica. La bicicletta con in sella i volontari muniti di “valigetta” per portare soccorso? La Croce Rossa di Padova ha scelto l’agosto dello scorso anno, e l’esperienza (molto positiva), peraltro “green”, è in procinto di ripetersi anche quest’estate, dopo che le due ruote sono state fedeli compagne di “aiuto” durante manifestazioni di piazza, corse e maratone. Proprio perchè più “flessibili” della classiche ambulanze, capaci di infilarsi agilmente - in caso di necessità - sul liston, destreggiandosi tra vicoli e piazze. 
«I volontari li potrete incrociare, a partire dal 17 agosto fino al 14 settembre, tutti i mercoledì, i classici mercoledì universitari a maggiore concentrazione di persone in centro storico, e i venerdì, dall’ora di cena fino a mezzanotte», annuncia il presidente della Cri di Padova, Giampietro Rupolo. Uomini e donne del soccorso, a bordo di qualcosa di diverso rispetto alla classica auto-medica lampeggiante, mentre presidiano Prato della Valle, via Roma, le piazze del centro storico, gli argini del Piovego, insomma i luoghi del ritrovo e della movida agostana e del rientro settembrino.
LE SQUADRE
Manubrio, pedali, dinamo, telaio. Eccoli i volontari del ciclosoccorso: i ciclisti - casacca ovviamente rossa d’ordinanza, in più caschetto in testa e zaino in spalla - si muovono in gruppi da un minimo di due a un massimo di quattro, portando con sé tutto quello che serve per prestare un primo soccorso, compreso un defibrillatore. Il servizio è circoscritto al periodo estivo e lo scopo delle squadre è stabilire un contatto diretto qualificato con cittadini e turisti colti da malore e, dove serve, allertare gli altri organi competenti per la buona riuscita del soccorso, quelli che di ruote ne hanno quattro.
L’arrivo celere, nelle aree urbane pedonali, di un soccorritore che sappia il fatto suo e possa immediatamente non solo intervenire ma anche valutare la gravità del caso, e relazionarsi con la centrale del 118, è quantomai strategico, soprattutto in questi giorni di caldo tropicale.
La cifra dell’iniziativa è costituita da agilità e prontezza, laddove un tradizionale mezzo di soccorso faticherebbe ad arrivare, o impiegherebbe comunque più tempo. E il tempo, si sa, è risorsa molto preziosa.
IL PROGETTO
«Il progetto era partito in via sperimentale lo scorso anno e lo riproponiamo adesso tra agosto e settembre nei giorni durante i quali la città è più affollata. Le biciclette - spiega Rupolo - le avevamo da tempo, bianche col nostro logo, e finora utilizzate per supportare le grandi manifestazioni, per esempio per presidiare gli argini durante la Maratona di Padova. L’idea consiste nell’usarle quando c’è maggiore afflusso di gente con gli stessi soccorritori che mettiamo sul 118, quindi persone molto preparate, organizzati in gruppetti con addosso uno zaino di Pronto soccorso e un defibrillatore. In questo modo proponiamo alla città un servizio, assolutamente gratuito, di maggiore prossimità, ad integrazione ovviamente di tutto il resto: se qualcuno si sente male, noi siamo a un tiro di schioppo».
Croce Rossa in bici è insomma la ciliegina sulla torta proposta da chi non è mai stanco di aiutare (oltre che di pedalare).
I numeri complessivi della macchina dell’emergenza 2018, targata Cri Padova, infatti parlano da sè: 12.648 interventi in emergenza (coordinati dal Suem 118), 1525 turni, 17.520 volontari impegnati e 188.117 chilometri percorsi. E poi 50.239 chilometri per effettuare 554 trasporti sanitari, 19.956 chilometri per 655 trasporti di emoderivati. Per la strada macinata in bici manca il contachilometri. Ma si stanno attrezzando.
Federica Cappellato
Ultimo aggiornamento: 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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