Padova. Un museo da annusare: al Musme si possono odorare i profumi delle piante

Il progetto ha portato alla realizzazione della parete dedicata al piacere sensoriale sollecitato dai profumi della natura

Martedì 28 Marzo 2023 di Nicoletta Cozza
Padova, parete olfattiva al Musme

PADOVA - Le parole chiave sono su due "bolloni" gialli, attaccati al muro della sala. "Siediti", recita il primo, "annusa", dice il secondo. L'invito è ad accomodarsi su un puff per interagire con una fra 5 campane luminose, attivando le quali si accendono le cornici dei quadri con le riproduzioni di altrettante piante e nel contempo da una feritoia rotonda si sprigiona, a seconda di cosa si è scelto, il profumo di menta, melissa, camomilla, lavanda o issopo, specialità officinali con proprietà terapeutiche riconosciute fin dall'antichità e caratterizzate da un aroma intenso. Ieri al Museo di Storia della Medicina di Padova è stata inaugurata la parete olfattiva che permetterà agli ospiti di cimentarsi con questa curiosa opportunità legata da un fil rouge all'Orto Botanico realizzato nel 1545 e concepito inizialmente proprio come un laboratorio didattico d'eccellenza, per insegnare ai futuri medici gli effetti benefici delle erbe. E la novità rappresenta un tributo a questo meraviglioso luogo da anni riconosciuto Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Il progetto che ha portato alla realizzazione della parete dedicata al piacere sensoriale sollecitato dai profumi della natura è stato illustrato da Gerardo Favaretto, presidente della Fondazione Musme; Stefania Minervini, coordinatrice del Museo; Fabio Zampieri, professore di Storia della Medicina al Bo; Vincenzo Gottardo, vice presidente della Provincia, e Paolo Tramonti, amministratore unico di Bios Line, azienda locale di prodotti erboristici, che ha sostenuto l'iniziativa.

Interattività e inclusione

«Da quando abbiamo aperto il Museo - ha osservato Stefania Minervini - ci siamo detti che a caratterizzarlo dev'essere l'interattività, non solo tecnologica, in quanto il visitatore interagisce con l'ambiente con il corpo e con i sensi, per cui è stato arricchito da postazioni dove si possono toccare gli organi plastinati, ascoltare i "suoni" cardiaci o polmonari, oppure vedere con il microscopio gli agenti patogeni. Mancava però l'olfatto e quindi è stata realizzata questa parete che permette di "annusare" le piante, con un'attenzione particolare ad accessibilità e inclusione, in quanto la fruizione delle campane è assicurata sia ai bambini, che alle persone in carrozzina, mentre il resto del pubblico può sedersi sui puff. Pensare a percorsi espositivi che integrano la visita di tipi di utenza è la sfida del Musme per il prossimo triennio».
«Siamo in un luogo creativo - ha aggiunto Gottardo - che propone la cultura medica in modo moderno e interattivo, con grande appeal per adulti e bambini».
«Collaboriamo con il Musme fin dalla sua nascita - ha ricordato Tremonti - e ci piacerebbe invitare a spese nostre alcune scolaresche e poi istituire un premio per lo studente che venendo qui lancia un'idea che si possa concretizzare».

Infine, sul connubio tra Medicina e piante si è soffermato Zampieri. «Studiando il dna del tartaro dei nostri cugini Neanderthal si è scoperto che pure loro facevano uso di erbe medicinali, come la camomilla che è un blando calmante, il millefoglie che ha capacità antinfiammatorie». 

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