Prima l'incredibile vicenda giudiziaria, poi la malattia rara: morto il poliziotto Buttarello

Domenica 3 Gennaio 2021 di Marina Lucchin
Luca Buttarello da 27 anni era tormentato da una vicenda giudiziaria inestricabile e mai conclusa, intanto lo ha attaccato e ucciso una forma rara di tumore al cervello
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PADOVA - Luca Buttarello si è arresto alla malattia. È morto ieri mattina il poliziotto 54enne in forza alla questura di Padova, da oltre 27 anni travolto da una vicenda giudiziaria kafkiana in cui lui, estraneo all’evento, venne condannato ad 8 mesi per non aver impedito a un collega di ferire un ragazzo da identificare. L’autore materiale fu condannato al risarcimento della vittima per un importo di 310 mila euro. Ma a causa dell’irreperibilità del colpevole e dell’insolvibilità degli altri coimputati, Buttarello, unico rimasto al suo posto di lavoro, è stato condannato a risarcire lui la vittima. Un colpo durissimo che definiva "macigno insopportabile" tanto da essersi rivolto anche al Presidente Sergio Mattarella. 
Poco più di due anni fa aveva scoperto di avere un raro tumore al cervello. Una malattia che non gli ha dato scampo e che lui riteneva essere causata proprio dalla vicenda processuale che lo ha visto coinvolto: «Ho motivo di ritenere che la malattia che mi ha colpito altro non sia che il velenoso frutto di 27 anni di preoccupazioni e sofferenze, notti insonni ed esborsi di denaro per tentare di difendermi da processi e situazioni difficili che hanno costellato la mia professione» scriveva al Presidente un anno fa.
LA VICENDA
L’episodio che ha cambiato per sempre la vita di Buttarello è avvenuto il 31 marzo del 1992 quando l’agente si trovava in servizio alla stazione metropolitana di Milano. Secondo l’accusa, nel corso di un fermo di Polizia per arrivare all’identificazione di un soggetto, sarebbe partito un calcio al basso ventre della persona fermata. A sferrarlo sarebbe stato un collega. Dopo mesi da quell’episodio, la presunta parte lesa avrebbe denunciato il poliziotto per i danni ma anche lo stesso Buttarello che, nonostante si fosse sempre espresso come estraneo ai fatti, fu condannato. Buttarello era entrato in polizia 35 anni fa e prima dell’aggravamento della malattia era in servizio al commissariato Stanga. Negli ultimi tempi, però, il tumore non gli aveva più consentito di svolgere la sua attività. Sposato, aveva combattuto la sua lotta al Glioblastoma con la moglie sempre al suo fianco, sostenuto da tutta la sua famiglia. I poliziotti che l’hanno conosciuto lo ricordano come «un amico prima che un collega».
Negli anni, sostenuto dai sindacati di polizia, si era rivolto sia al Presidente Mattarella, che anche al capo della polizia Franco Gabrielli per chiedere aiuto. La sua battaglia non avrà un epilogo, il tumore ha avuto la meglio. Martedì alle 15 il funerale nella chiesa di Casalserugo.

 

Ultimo aggiornamento: 12:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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