Mamma dopo il tumore al seno, il sogno di Mara si avvera: è nato Nicola

Domenica 14 Gennaio 2024 di Luca Marin
Mara Pastro con il piccolo Nicola

CAMPOSAMPIERO - Dalla chemioterapia per un tumore al seno diagnosticato nel 2018 alla felicità che non ha prezzo per la nascita del piccolo Nicola, un bellissimo bambino di 3,8 chili e lungo 51 centimetri. La storia di mamma Mara Pastro, 40 anni, e del suo bambino, nato venerdì mattina nel reparto Nido all'ospedale Pietro Cosma di Camposampiero, è un inno alla vita che commuove e dona speranza a chi deve affrontare la battaglia di una grave malattia oncologica.

L'immagine della mamma con in braccio il suo neonato è lo specchio di una gioia infinita e di una gratitudine difficile da esternare a parole.

LA STORIA
La storia di Mara e del marito Riccardo Mazzucco, di 42 anni, è un libro da raccontare, in particolare a partire da sei anni fa quando la donna ha scoperto di avere una malattia oncologica. «A dicembre avevo sentito un nodulo al seno - ricorda la neo mamma, casalinga, che vive a Vigordarzere assieme al marito e all'altro figlio della coppia, Leonardo, che tra poco compirà 8 anni - Dopo le visite, a febbraio del 2019 scopro di avere un tumore al seno. Mi sottopongo al primo intervento al policlinico di Padova per asportare il tumore ma ormai i linfonodi erano stati intaccati e questo mi ha costretto a fare un ciclo completo di chemioterapia e radioterapia allo Iov a Padova. Un periodo difficilissimo ma in me era sempre grande il desiderio di diventare ancora mamma. Prima di iniziare la chemio con l'oncologo abbiamo discusso della possibilità di avere o meno una gravidanza dopo le cure - confessa oggi con una inesprimibile gioia interiore Mara - Nel momento della diagnosi avevo 34 anni. C'erano due opzioni: il congelamento degli ovuli oppure lasciare alla natura la possibilità di una gravidanza dopo almeno due anni di cura farmacologica ormonale post chemioterapia. Ho scelto la seconda opzione in quanto avevo già un bimbo piccolo e non volevo ritardare la chemio per effettuare il prelievo degli ovuli. Se non avessi già avuto un figlio probabilmente avrei scelto la prima opzione. Mi sentivo già fortunata ad avere una bella famiglia e la priorità era la salute».

LA GIOIA
La neo mamma non sapeva che la provvidenza non ha limiti. Al termine della chemioterapia, a novembre 2019, Mara inizia la cura ormonale che ha una durata solitamente di cinque anni. Negli anni successivi gli esami di controllo sono andati tutti bene. Quindi, con il consenso dell'oncologo, a novembre 2022 viene temporaneamente sospesa la terapia ormonale per tentare naturalmente una gravidanza. Nell'aprile scorso, tra la gioia di tutta la famiglia, Mara rimane incinta. Da quel momento è stata seguita dalla dottoressa Alessandra Del Campo del Servizio di Medicina prenatale dell'Ulss 6 Euganea diretta dal dottor Gianfranco Jorizzo.

L'AMMIRAZIONE
«Personalmente ho una grande ammirazione nei confronti di questa signora che con un tumore si è messa in gioco e ha donato a se stessa e al mondo intero un bambino - sostiene Jorizzo, ammirato dal gesto della mamma di Nicola - Io farei un monumento a queste donne così straordinarie. Lei da noi non si è presentata come una ex paziente oncologica ed era estremamente determinata, a suo rischio e pericolo, di portare a termine la gravidanza. A mio avviso Mara ha fatto un gesto eroico: quasi sempre, il paziente oncologico tenta di tutelare se stesso. La sua decisione, indubbiamente, supera ampiamente questo istinto protettivo tanto che ha compiuto un gesto di altruismo incredibile che solo le donne possono pensare di intraprendere. In gravidanza le difese immunitarie calano e il rischio di fare i conti con il tumore è altissimo. Mara è stata davvero eccezionale».


 

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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