Malore improvviso per Erminio Margiotta di Monselice, se ne va il "papà" di Cicciobello

Il ricordo del figlio Marco: «Papà riusciva a coniugare perfettamente determinazione e generosità. Era sensibile e si faceva voler bene»

Martedì 13 Giugno 2023 di Giovanni Brunoro
Erminio Margiotta

MONSELICE (PADOVA) - Un improvviso malore stronca Erminio Margiotta, marito della “regina delle bambole” Franca Cascadan. Aveva 85 anni e, in buona salute, continuava a lavorare nel settore dei giocattoli.

Dichiara il figlio Marco: «Aveva tanta grinta e un cuore grandissimo».


LA TRAGEDIA

Erminio, che tutti chiamavano Massimo, si era alzato ieri mattina e aveva sbrigato le sue solite commissioni: ad un tratto si è sentito poco bene e ha perso i sensi. Nonostante i tentativi di rianimarlo, per lui non c’è stato nulla da fare. Margiotta era nato a Brindisi, ma si era trasferito a Padova in gioventù. Finanziere in carriera, era anche un valente rugbista. Con le Fiamme oro, aveva vinto tre scudetti tra gli anni ’50 e ’60 e si era pure guadagnato delle convocazioni in Nazionale. Dopodiché aveva iniziato a lavorare alla fabbrica di giocattoli della moglie e del cognato, la leggendaria Effe Bambole. La sede era dove oggi si trova il centro commerciale Airone: una realtà manifatturiera da vero leader del comparto. Negli anni del boom, la Effe ha prodotto 5 milioni di bambole ogni anno, per 30 anni di fila. Vi erano impiegati un centinaio di dipendenti e, con un fatturato annuo di 12 miliardi di lire, rappresentava la terza realtà europea del settore.


IL LAVORO

Erminio Margiotta era il direttore commerciale del mercato nazionale e girava tutto lo stivale per proporre ai clienti i prodotti made in Monselice. Tra i più famosi Topo Gigio, i puffi blu e i robot, senza dimenticare Fanella e Maga Maghella - reclamizzata in tv dalla Carrà - e l’iconico Cicciobello, il bambolotto più desiderato dalle bambine. Gli affari andarono alla grande fino agli anni ’80, quando il mondo ha iniziato a globalizzarsi e le Barbie cinesi venivano offerte a prezzi con cui era difficile competere. Con la crisi, la famiglia Cascadan ha dovuto reinventarsi, ma le energie non sono mancate. Margiotta ha continuato a lavorare, senza però rinunciare a godersi la vecchiaia e la vita sociale. Continuava a seguire assiduamente il rugby a Monselice e incontrava gli amici. Tra i tanti, c’erano il veterinario Virio Gemignani e i dottori Tinello e Biasiato. Si incontravano al tennis club. Prosegue il figlio Marco: «Papà riusciva a coniugare determinazione e generosità. Era sensibile e si faceva voler bene». Margiotta lascia nel dolore l’amatissima moglie Franca, i figli Marco e Simone e i tre nipoti. I funerali giovedì, alle 15.30, a Sant’Elena.

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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