Stroncato dalla malattia a 54 anni, addio a Cristiano. Era titolare di una falegnameria a Monselice

Valandro ha cominciato ad avvertire i primi sintomi quando aveva 50 anni

Martedì 28 Marzo 2023 di Giovanni Brunoro
Cristiano Valandro è morto di malattia

MONSELICE (PADOVA) - Si terranno oggi i funerali di Cristiano Valandro, il 54enne di Monselice morto sabato scorso al termine di una lunga malattia. In città era conosciuto per essere titolare, assieme al fratello, di una rinomata falegnameria con sede accanto al cimitero.

Lascia una figlia di 18 anni.

La malattia

Cristiano Valandro si è arreso ad un male che lo aveva colpito quando aveva solo 50 anni e la sua vita era ricca di soddisfazioni. Assieme alla moglie Beatrice, assicuratrice ad Abano, conduceva un'esistenza armoniosa e la coppia gioiva nel veder crescere la loro Camilla. Poi, si sono presentati i primi sintomi della malattia che avrebbe trasformato la vita di Cristiano in un calvario quotidiano. La diagnosi, purtroppo, lasciava poche speranze ad un esito fausto, ma l'artigiano non si è mai arreso e si è sottoposto alle cure prestategli dai medici di Padova che lo hanno sempre seguito. Tra alti e bassi, Cristiano ha lottato senza demordere ma sempre con il suo sorriso mite, una caratteristica che i suoi tanti amici apprezzavano in lui. Che Valandro fosse una persona stimata e apprezzata è parso evidente anche ieri sera, quando alla chiesa del Buggiani si è tenuto un rosario in suo suffragio. All'interno del piccolo edificio di culto si sono radunate oltre 50 persone tra parenti, amici, colleghi e genitori dei compagni di classe di Camilla. Nonostante il monselicense fosse malato da molto tempo, grande è stata la commozione condivisa dai presenti.

Il dolore

L'anziana madre Gianna Alberta ha ringraziato tra le lacrime quanti sono intervenuti e gli amici si sono stretti attorno a Beatrice, molto provata dal dolore. «Abbiamo sperato fino alla fine - hanno dichiarato due amici - Ma le cose sono andate così. Siamo qui per ricordare una persona onesta, leale, un grande amico e un uomo disponibile e attento alle esigenze del prossimo». Fino a quando le forze glielo hanno consentito, Cristiano ha lavorato nella storica ditta di famiglia, una segheria dedita all'import-export di essenze legnose destinate alla gran parte delle fasce di mercato: dal mobilificio, all'edilizia, al costruttore di serramenti fino ad arrivare al restauratore. Un'attività che gli ha permesso di conoscere molte persone in tutta Italia. «Aveva amici da qui alla Sicilia - spiega una donna - Io lo ricorderò però per il suo grande attaccamento alla famiglia. Viveva per la moglie e la figlia e si è arreso solo quando è stato sopraffatto dal male». Cristiano sognava di insegnare a Camilla a guidare l'auto e, in senso più ampio, di vederla realizzarsi giorno per giorno. Le esequie si celebreranno alle 16 in duomo. 

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