Carenza di medici, l'Ordine di Padova corre: ci si potrà iscrivere già il giorno dopo la laurea

Le procedure sono state velocizzate, in questo modo i giovani laureati possono entrare subito in servizio

Sabato 29 Luglio 2023 di Gabriele Pipia
Laureati in Medicina

PADOVA - C'è da correre. Vale nei reparti, vale negli ambulatori ma vale anche nelle stanze istituzionali. La carenza dei medici è uno dei principali problemi della sanità e adesso l'Ordine di Padova cerca di contribuire a migliorare la situazione. Come? Snellendo e velocizzando il più possibile le procedure per consentire ai neolaureati di mettersi subito al lavoro. Se in passato i passaggi burocratici potevano richiedere anche diversi giorni tra la compilazione dei moduli cartacei e l'effettiva abilitazione, ora grazie alla collaborazione con l'università bastano 24 o 48 ore. Un giorno la laurea e il giorno dopo l'iscrizione all'albo.

Correndo il più possibile, appunto.

Procedure più veloci

Ad evidenziare questa piccola grande rivoluzione è proprio l'Ordine dei Medici di Padova guidato dal presidente Domenico Crisarà con una nota ufficiale diffusa ieri in cui vengono evidenziati «i nuovi procedimenti messi in campo per l'iscrizione all'albo consentendo un ingresso immediato nel mondo del lavoro ai giovani medici neolaureati». Ad entrare nel merito è il dottor Giacomo Sarzo, direttore della Chirurgia dell'ospedale Sant'Antonio, che parla in qualità di segretario e responsabile della formazione per l'Ordine dei Medici. «La carenza dei medici sia nelle strutture pubbliche che sul territorio è un problema all'ordine del giorno ed è per questo che abbiamo deciso di facilitare l'ingresso nella professione ai giovani neolaureati i quali possono iscriversi all'albo ed iniziare a lavorare già dal giorno successivo al conseguimento della laurea».

Nel marzo 2020 in piena pandemia il governo ha introdotto nel decreto "Cura Italia" la cosiddetta "laurea abilitante" che permette immediatamente l'avvio alla professione senza più necessità di sostenere un tirocinio post lauream e un esame di Stato. A queste sedute di laurea abilitanti partecipano anche, a turno, i consiglieri dell'Ordine. Tra il 21 giugno e l'11 luglio sono state celebrate all'Università di Padova 36 sedute di laurea e sono stati proclamati 226 laureandi divenuti medici abilitati il giorno stesso della laurea. Di questi, 109 si sono iscritti all'Ordine di Padova entro il 13 luglio scorso, accedendo così immediatamente alla professione.

Il metodo

Grazie all'attivazione della nuova procedura di iscrizione online il neolaureato attraverso lo Spid può compilare direttamente da remoto la domanda di iscrizione all'albo pagando contestualmente le tasse senza doversi recare di persona nella sede dell'Ordine in via San Prosdocimi, accorciando così i tempi burocratici di iscrizione. L'Ordine si è inoltre allineato all'Università, prevedendo alcune sedute di Consiglio direttivo supplementari in base alle sessioni di laurea per accogliere le domande. Queste due procedure consentono di abbreviare ulteriormente i tempi di accesso alla professione sia per i medici che per gli odontoiatri. «Il nostro Ordine professionale - conclude il dottor Sarzo - si è dimostrato pronto a rispondere ad una criticità sempre più pressante e sentita da tutto il territorio. Grazie ad una intensa attività consiliare, l'Ordine ha potuto far sì che tutti i neolaureati intenzionati ad iscriversi all'albo potessero già esercitare a pochi giorni dalla laurea, mettendo in campo quindi importanti risorse».
«Questa azione - continua Sarzo - sottolinea l'importanza di una collaborazione tra l'Ordine professionale e l'Università per cercare di rispondere ad esigenze pubbliche risparmiando tempo prezioso dal punto di vista burocratico e abilitando i giovani medici quanto prima ad esercitare. Solo con le sessioni di laurea estive, infatti, abbiamo potuto mettere in condizione di esercitare ben 109 medici che in pochissimo tempo hanno ricevuto il timbro e si sono resi immediatamente disponibili anche per le sostituzioni estive di medici del territorio».

Il problema della carenza dei medici è noto da tempo ed è esploso nel periodo più duro della pandemia. Da tempo si parla della carenza dei medici di base (con tantissimi pensionamenti a cui non segue un adeguato ricambio generazionale) che comporta un lavoro supplementare per dottori che arrivano ad avere fino a 1.800 pazienti assistiti, ma le difficoltà sono tante anche negli ospedali. Negli ultimi mesi si è parlato per esempio della carenza a livello nazionale di specialisti in pronto soccorso ma anche in altri reparti come per esempio Pediatria, Ginecologia, Chirurgia e Rianimazione. Ora tutto serve per rimpolpare gli organici. 

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