Padova. Inflazione in calo, ma prezzi alle stelle nel carrello della spesa

Lunedì 25 Settembre 2023 di Alberto Rodighiero
Nei supermercati

PADOVA - Rispetto a gennaio l’inflazione a Padova è praticamente dimezzata ma il carrello della spesa continua a registrare prezzi alle stelle e il rincaro del costo della vita rimane il doppio rispetto all’estate di due anni fa.

A pesare sulle tasche dei padovani sono soprattutto i prezzi degli alimentari, mentre Padova si piazza al quarto posto tra le città per la tazzina di caffè al bar più cara, con una media di 1,27 euro, secondo un’indagine di Assoutenti.

I DATI

Se l’inflazione si paragona ai picchi registrati un anno fa (a settembre 2022 si è superata quota +12%), negli ultimi mesi si è assistito a un’incoraggiante flessione. Si è passati infatti dal 10,3% di gennaio al 9,1% di febbraio; poi al 7,4% di marzo, all’8% di aprile, per arrivare al 7,7% di maggio. In discesa anche giugno con il 6,5%. Poi si è passati al 6,1% di luglio e al 5,3% del mese scorso. Una curva che sta iniziando a flettere, anche se non bisogna dimenticare che ad agosto 2021 non si andava oltre il 2,5%. Non solo. Il progressivo aumento dei carburanti delle ultime settimane inoltre potrebbe riportare verso l’alto il costo complessivo della vita. Della flessione peraltro non beneficiano i prodotti alimentari, che continuano a registrare rincari a doppia cifra. La voce “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” elaborata dal settore Controllo e statistica del Comune è chiarissima. A gennaio 2023 si è registrato un +12,7% rispetto all’anno precedente; a febbraio +13,3%, a marzo +13,1%, ad aprile +12,1%, a maggio +12,2%, a giugno +12%, a luglio +11,5% e ad agosto +9,6%. Un vero e proprio stillicidio. Anche il mese scorso si sono registrati dei picchi impressionati. La verdura si attesta a +20,4%. Ma sono altre le voci che raggiungono quote inimmaginabili fino a qualche anno fa. Lo zucchero ha toccato la quota record del +44,2%, l’olio d’oliva si ferma, si fa per dire, a +34,8%.

GLI ESBORSI

Insomma per il carrello della spesa non c’è tregua. Una tendenza che si è fatta sentire anche l’anno scorso. Nel 2022 infatti i padovani (di città e provincia) hanno speso 43 milioni di euro in più per pane e pasta. La verdura è costata quasi 39 milioni di euro in più, mentre per la carne l’esborso aggiuntivo è stato di 37 milioni. Sono questi gli alimenti che hanno maggiormente risentito dell’aumento delle materie prime necessarie per la loro produzione. Al quarto posto ci sono latte, formaggi e uova (+30 milioni di euro), che precedono pesce e frutta (rispettivamente +16 e +15 milioni di euro). Seguono olio, burro e grassi (+13 milioni) e le bevande analcoliche, dal caffè alle acque minerali fino ai succhi (+13 milioni). Chiudono la classifica zucchero, confetture, miele, cioccolato, dolci e sale, condimenti e alimenti per bambini (+7 milioni). Secondo i dati forniti da Istat l’anno scorso è stata registrata l’inflazione più alta dal 1985: rispetto al 2021 in Veneto i prezzi sono cresciuti dell’11,3% principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli energetici. Ad esempio a Padova il costo del gas lo scorso dicembre, rispetto allo stesso periodo del 2021, è salito del 96%. In Veneto l’indice dell’aumento dei prezzi di dicembre, sempre secondo Istat, è stato dell’11,3% con Padova al primo posto tra i capoluoghi sopra i 150mila abitanti con un +11,8% e al 14° su scala italiana, superando così Verona. Intanto un’analisi di Assoutenti ha analizzato i capoluoghi dove la tazzina di caffè al bar ha registrato i maggior aumenti medi. Padova è quarta (1,27 euro) dietro Bolzano (1,34 euro), Trento (1,31 euro), Belluno (1,28 euro).

Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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