Grafica veneta, i due manager verso il patteggiamento, pronti a risarcire

Domenica 29 Agosto 2021 di Marco Aldighieri
Grafica veneta, i due manager verso il patteggiamento, pronti a risarcire
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PADOVA La piena collaborazione da parte dei due manager di Grafica Veneta agli inquirenti, potrebbe avere dato i suoi frutti. Giorgio Bertan e Giampaolo Pinton, rispettivamente amministratore delegato e responsabile dei sistemi di gestione integrati dell'azienda, dopo avere ottenuto la liberazione dagli arresti domiciliari, a breve potrebbero patteggiare la loro pena in fase di indagine attraverso una semplice ammenda pecuniaria. Insomma, come ha dichiarato l'avvocato Fabio Pinelli durante la conferenza stampa di giovedì pomeriggio «I due non hanno commesso alcun tipo di reato». 
Adesso gli occhi degli investigatori sono puntati su padre e figlio Arshad Mahmood Badar e Asdullah Badar, titolari della BM Service di Trento, la cooperativa specializzata nel reclutare la manodopera pakistana.

I due, ancora dietro alle sbarre di una cella, sono accusati di sfruttamento del lavoro e di rapina.


L'INTERROGATORIO

Ai due manager, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, è stata allentata la misura restrittiva degli arresti domiciliari, dopo essere stati interrogati per oltre due ore, nella giornata di martedì, nella caserma dei carabinieri di Cittadella. Interrogatorio chiesto e ottenuto dalla difesa rappresentata dai legali Fabio Pinelli e Alberto Berardi. Bertan e Pinton, alla presenza del pubblico ministero Andrea Girlando titolare delle indagini, hanno raccontato agli inquirenti la loro verità respingendo tutte le accuse mosse a loro carico e collaborando in pieno con la Procura. Non solo, hanno fornito agli inquirenti tutta una serie di documenti per completare l'inchiesta. 
E così nella mattinata di venerdì l'avvocato Pinelli ha depositato, nella cancelleria del pm Girlando, la richiesta di poter patteggiare la pena in fase di indagine attraverso il pagamento di una multa. Inoltre i due manager andranno a risarcire la comunità pakistana, con oltre 200 mila euro. In un primo momento Bertan e Pinton avevano scelto come loro difensori i legali Emanuele Fragasso Jr e Giovanni Chiello, per poi cambiare radicalmente la loro linea difensiva affidandosi allo studio Pinelli. Bertan, che aveva visto sospese dall'azienda le sue deleghe, se riuscirà a ottenere di poter patteggiare potrà riavere il passaporto e volare negli Stati Uniti dove lo aspetta un altro incarico nella sede di Chicago di Grafica Veneta. Insomma, la società ha sempre avuto massima fiducia nel suo operato.


LE INDAGINI

A questo punto gli inquirenti si sono concentrati sulla cooperativa BM Service di Trento e sui due titolari padre e figlio pakistani. Ancora dietro alle sbarre di una cella dal 26 di luglio, sono accusati di sequestro di persona, rapina, estorsione e sfruttamento del lavoro. Gli investigatori, a partire dai primi giorni di settembre, andranno a risentire i racconti dei dieci lavoratori pakistani, attualmente ospiti in una comunità protetta, che si sono ribellati ai loro padroni denunciando ai sindacati quanto gli stava accadendo. 
 

Ultimo aggiornamento: 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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