PADOVA - Padovani gran dottori, anche per cultura e creatività digitale. Nella conquista delle graduatorie del Pnrr pubblicate dal Ministero, sul passaggio dal sapere tradizionale a quello digitale sembrano non esserci paragoni rispetto alle altre province venete. Sono infatti ben 32 le imprese culturali e creative di Padova e provincia che si stanno adoperando nella transizione digitale e sono state ammesse all’assegnazione delle risorse Pnrr. A darne notizia è la sottosegretaria di Stato al ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, con delega proprio a questo tipo di imprese, che ha spiegato come saranno distribuiti nello Stivale i quasi 108 milioni di euro assegnati complessivamente. Il bottino del Veneto sarà di 7,1 milioni e a farla da padrona sarà appunto Padova, con un milione e 898mila euro, quasi il 2% del patrimonio nazionale, secondo i dati emessi dalla Direzione generale creatività contemporanea del MiC. «Un ottimo risultato sia per numero di soggetti ammessi al finanziamento (ben oltre il limite dato dal Pnrr), sia per la qualità dei progetti ricevuti – dichiara Borgonzoni –. Con questo ingente investimento stiamo costruendo un’era nuova: spingendo sulla digitalizzazione, le nostre imprese avranno sempre più strumenti per diventare ancora più resilienti e competitive e rappresentare così l’eccellenza della cultura e della creatività italiana nel mondo».
Le novità
Tra micro e piccole imprese, enti del terzo settore e organizzazioni profit e no profit, i soggetti che potranno accedere ai contributi a fondo perduto del Pnrr sono 1.860, di cui 661 dalle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) e 1.199 dalle altre regioni. Tra le novità il fatto che per la prima volta a beneficiare delle risorse MiC sono anche le imprese della moda e dell’artigianato artistico, aziende che anche in Veneto sono tra i soggetti ammessi.
I nomi
Nella ripartizione per province della nostra regione, a guidare la classifica dei 121 soggetti beneficiari è appunto Padova con 32, che stacca di una buona lunghezza Verona con 23, Venezia e Treviso con 19 ciascuna e poi Vicenza con 18, Belluno con 7 e Rovigo con 3.