Ex caserma Piave, ok dalla Regione per il polo universitario da seimila accessi al giorno

Lunedì 5 Luglio 2021 di Mauro Giacon
L'area occupata dall'ex caserma Piave, di fronte alla Specola, verrà trasformata in polo universitario per seimila persone al giorno

PADOVA - Finalmente ci siamo.

Il progetto di trasformazione della caserma Piave in Polo delle scienze sociali ha avuto il via libera dalla Regione, ovvero è stata ottenuta la Vas, Valutazione ambientale strategica necessaria nel caso di grandi opere. La Regione ha posto alcune prescrizioni dal punto di vista del mantenimento dell’equilibrio ambientale e paesaggistico che dovranno essere garantite ma il passo, atteso da tre mesi è stato compiuto. Adesso tutta la documentazione è in mano alla Giunta comunale che deve avvalorare il Pua, il Piano urbanistico attuativo sull’area. La previsione è entro metà luglio. Non servono ulteriori passaggi nè in Commissione nè in Consiglio. Dunque tempo dieci giorni e l’Università potrà cominciare ad aprire metaforicamente il cantiere sull’area, 51mila metri quadrati. Lo farà - anche prima delle ferie - firmando il contratto con la Steam, il raggruppamento d’imprese che si è aggiudicato la progettazione definitiva con l’opzione per quella esecutiva e infine per la direzione dei lavori.


IL PROGETTO
Come tutte le grandi opere ci vuole tempo. Dal 5 aprile 2019, giorno dell’aggiudicazione, sono passati più di due anni. Quel giorno nella sala Canova di galleria Storione c’erano i rappresentanti di alcuni dei più noti studi al mondo, da Foster ad Abq. Inglesi, tedeschi, portoghesi, spagnoli, e italiani. Primo premio 100mila euro, ma lavori per 62 milioni di euro. Vinse la Steam srl, società padovana, capocordata di un raggruppamento che però è saldamente in mano come quote societarie alla Davide Chipperfields Architects srl di Milano, ovvero il braccio italiano di una delle grandi firme mondiali che Padova ha celebrato nel 2005 con una mostra a palazzo della Ragione nell’ambito del premio Cappochin.


L’ELLISSE
Quello che colpisce della reinterpretazione degli spazi che dovranno ospitare il polo delle scienze sociali (Sociologia Scienze politiche ed Economia) catapultando circa 6mila persone al giorno negli edifici, è il “segno” architettonico validato da Chipperfield e l’equipe di Steam di Mauro Strada ex docente Iuav, coordinata dall’architetto Pierpaolo Bortolami. L’ellisse in vetro e legno che coprirà lo spazio dell’attuale campo di calcio sarà infatti il cuore della “macchina” su un’estensione di 2.500 metri quadrati. «Racchiude il senso curvilineo che troviamo in molti luoghi simbolo, dal Prato della Valle, ai Giardini Arena, dall’Orto Botanico alle strade romane» dice Bortolami. Sarà lì che batterà la vita del campus. 
Sotto all’ellise, parzialmente interrati ma con un andamento discontinuo in modo da emergere e ricevere la luce solare, si troveranno la biblioteca da 3mila metri quadrati, l’aula Magna da circa 500 posti e l’auditorium da 1200 metri quadrati per circa 5-600 posti. Poi una caffetteria, negozi e spazi comuni. La forma particolare sarà possibile grazie all’abbattimento degli unici tre edifici non vincolati concesso dalla Sovrintendenza.


IL CONVENTO 
Il secondo nucleo sarà costituito dall’edificio che gira tutto intorno all’ex chiostro del monastero domenicano di S. Agostino (del 1300). È lo stabile che si vede passando dalla parte della riviera e che fino al 2016 è stato il comando militare del Nord Italia. Ebbene, il muro che oggi lo nasconde parzialmente allo sguardo, sarà abbattuto, creando una vista superba sull’edificio. Lì andrà la sede dei Dipartimenti, con gli uffici amministrativi e gli studi dei docenti, si calcola fra le 600 e le 700 persone. Non ci saranno stravolgimenti esterni.


LE AULE
Il terzo nucleo dell’intervento sarà rappresentato dalle aule studio che verranno ricavate negli edifici che un tempo ospitavano le scuderie. Perchè la Piave nella sua lunga storia ha ospitato reparti militari francesi, russi e austriaci e con l’Unità d’Italia la Cavalleria dell’esercito nazionale. Sono edifici bassi, facilmente adattabili alle più moderne esigenze. L’ultima parte dell’intervento riguarderà la palazzina degli ex dormitori un edificio molto lungo che copre un intero lato del complesso. Lì andranno il museo dei beni culturali dell’Università e spazi per i dottorandi. I tempi? Almeno cinque anni. E dall’ingresso carraio che oggi è su via Cristoforo Moro si potrà accedere a un parcheggio sotterraneo per 200 posti auto. Sopra invece, 1500 stalli per biciclette e 150 per le moto.

 

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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