Giulia, la sua rinascita dopo l'anoressia: «Non basta dire "basta", bisogna imparare a chiedere aiuto»

Giovedì 2 Novembre 2023 di Michelangelo Cecchetto
Giulia Andretta

«Dai disturbi alimentari si può guarire ma bisogna chiedere aiuto e mai arrendersi». Ne è fermamente convinta Giulia Andretta, 32enne di Tombolo che ha vissuto in prima persona l'anoressia.

L'ha guardata in faccia, ne ha scritto nero su bianco e continua a impegnarsi testimoniando la sua esperienza affinché ci sia consapevolezza sulla malattia, ma ancor più la certezza che si può affrontare e guarire. Una storia vera, dai profondi momenti bui all'alba di rinascita, che sarà raccontata anche sabato 11 novembre alle 9.25 nella trasmissione televisiva "Quando il fiume incontra il mare" su Canale 5.


IL RACCONTO
«È la mia storia di rinascita dall'anoressia spiega Giulia . Questo programma nasce da un'idea di don Marco Pozza, cappellano del carcere Due Palazzi di Padova, e Dario Edoardo Viganò, con la produzione di Elisabetta Sola e Nicola Salvi. Si comincerà dalla mia infanzia, il senso di inadeguatezza, il non sentirmi abbastanza e sempre sbagliata, il bullismo subito a scuola per sfociare a 14 anni in depressione e a 16 in attacchi di panico». A 17 anni Giulia inizia il calvario nell'anoressia che la porterà ad arrivare a pesare 35 chili, a vedersi sempre grassa, a sentirsi in colpa dopo aver mangiato e a contare le calorie, con due ricoveri in clinica. A 19 anni il primo, durato 6 mesi, e a 21 il secondo durato 3.


LA VOCE
«Un lungo percorso di sofferenza durato anni e anni fino a trovare piano piano la luce continua . In questo cammino di rinascita fondamentale è stato l'incontro con Mara Pasin, presidente dell'associazione Erika Forever di Sacile, nata in ricordo di Erika Cao morta a 17 anni in un tragico incidente stradale, che ha l'obiettivo di aiutare i giovani creando dei momenti di aggregazione e socializzazione». Nell'intervista prenderà voce anche Mara, raccontando l'incontro con Giulia e il rapporto speciale che si è creato in questi dieci anni di conoscenza.
Giulia Andretta racconta la sua esperienza di rinascita dai disturbi alimentari anche con due libri: "In cammino verso il sole" e "Amore chiama luce". Ha svolto in questi ultimi anni più di 60 conferenze in Veneto e Friuli Venezia-Giulia, collaborando con varie associazioni di volontariato. Ha acquisito il diploma di coach e di counselor, è studentessa all'ultimo anno della facoltà di Dietistica dell'università di Padova e il suo obiettivo è quello di poter lavorare nel futuro prossimo come dietista e di aiutare le persone a trovare un rapporto sano con il cibo.


Giulia nel 2012 è stata sul labile confine tra vita e morte, luce e tenebre, ma ha affrontato quella che ha chiamato "bestia" con tutta la sua forza. Ha scelto la luce, come indica il titolo del primo libro. Con la guarigione, il coraggioso desiderio di impegnarsi pubblicamente per far conoscere la malattia, ma soprattutto verso chi si trova nel limbo dov'è stata lei. «Il primo passo fondamentale per affrontare i disturbi del comportamento alimentare è chiedere aiuto. Non si guarisce da soli, non basta dire "basta" ha raccontato . Rivolgersi a una struttura adeguata, dove c'è una sinergia di varie figure di terapeuti e medici consente di affrontare il disturbo nel completo».

Il disturbo alimentare è la punta dell'iceberg della sofferenza interiore

«Riconoscere le cause, elaborarle, imparare a vedere la vita secondo vari aspetti, affrontare le paure sul cibo riprendendo una sana alimentazione, riprendersi gradualmente la vita sociale, lavorativa e relazionale sono aspetti fondamentali in una terapia».

Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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