Domenica ecologica a Padova: con i blocchi al traffico tornano anche le polemiche

Venerdì 30 Settembre 2022 di Alberto Rodighiero
Sette le domeniche senz'auto in centro a Padova tra il 2 ottobre e il 23 aprile
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PADOVA - Tornano le domeniche ecologiche con i blocchi del traffico ed è polemica tra le associazioni di categoria. Ieri mattina a Palazzo Moroni sono state firmate le ordinanze legate ai provvedimenti anti-smog che saranno in vigore dal 1° ottobre al 30 aprile.

Prevedono i blocchi settimanali del traffico (quest’anno con semaforo rosso contemplano anche lo stop degli euro 5 diesel) ma anche sette domeniche ecologiche: 2 ottobre, 6 novembre, 4 dicembre, 29 gennaio, 26 febbraio, 26 marzo e 23 aprile. 


L’INIZIO
Il primo appuntamento è in calendario è appunto per domenica prossima con il blocco del traffico in centro storico per tutte le categorie di veicoli a motore, nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30. Nelle strade chiuse al traffico, potranno circolare le auto esclusivamente elettriche, le biciclette, e i monopattini. 
Le limitazioni alla circolazione delle auto più obsolete e inquinanti scatteranno invece lunedì e saranno in vigore dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Come di consueto sono previste anche delle limitazioni all’utilizzo dei riscaldamenti. 


LE PROTESTE
Tutti provvedimenti che hanno fatto scendere sul piede di guerra le categorie economiche. «Siano sempre alle solite - ha tuonato ieri il direttore dell’Appe Filippo Segato – Non è possibile che iniziative di questo genere vengano comunicate all’ultimo momento. Da giorni continuo a ricevere telefonate dalle pasticcerie del centro che non sanno se domenica prossima potranno arrivare i loro clienti in macchina. Dal momento che le limitazioni dovrebbero riguardare anche i Comuni della provincia, mi chiedo perché nessuno ci abbia coinvolti». «Detto questo – ha rincarato la dose il rappresentante dei pubblici esercenti – quest’anno con i blocchi delle Euro 5 diesel si mettono in difficoltà anche ristoranti, pizzerie tavole calde. Solo in città questi locali sono più di 500 e danno da lavorare a 2.500 persone. Le limitazioni alla circolazione rischiano di ridurre la clientela e di creare delle difficoltà ai dipendenti che hanno delle auto con qualche anno in più». 
«Ma siamo proprio sicuri che l’inquinamento atmosferico sia legato soprattutto alle auto? – si è chiesto, invece, il presidente di Confesercenti Nicola Rossi –. L’esperienza del lockdown ci dice una cosa diversa. I blocchi alla circolazione penalizzano soprattutto gli ambulanti che, spesso, utilizzano mezzi piuttosto obsoleti. Proprio per questo un’idea potrebbe essere quella di mettere a disposizione dei fondi per acquistare dei furgoni più ecologici. Un progetto del genere una quindicina di anni fa era stato portato avanti dalla Provincia».


LA REPLICA
Ieri invece, l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona ha puntato il dito contro la Regione. «Abbiamo pubblicato queste ordinanze secondo quanto previsto dalla Regione Veneto – ha scandito l’assessore - Ci sarebbe piaciuto questo passaggio fosse stato accompagnato da una riflessione sul rilancio del trasporto pubblico locale e, a maggior ragione in un momento in cui il caro bollette e il costo della vita impattano in maniera significativa sul trasporto e sugli impianti di riscaldamento, andava colta l’occasione per andare oltre alle limitazioni dedicando fondi ulteriori trasporto pubblico locale per incentivarne l’utilizzo». 


LA DEROGA
I blocchi del traffico prevedono anche una nuova deroga che coinvolgerà i veicoli aderenti a MoVe. Il progetto prevede che, ad ogni veicolo che aderisce al servizio, venga assegnato un tetto massimo di chilometri da percorrere annualmente sull’intero territorio dei comuni che partecipano all’iniziativa. Una scatola nera installata a bordo del veicolo calcolerà i chilometri percorsi su tutti i tipi di strade, tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24. 

 

Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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