Francesco e i suoi tre anni di dad conclusi con un 100: «Ci ho sempre creduto»

Domenica 11 Luglio 2021 di Elisa Fais
Francesco Ostellari

PADOVA - Una maturità da cento su cento che ha il sapore della resilienza: la capacità di affrontare un periodo difficile senza mai perdersi d'animo, puntando diritti all'obiettivo. Così è stato per Francesco Ostellari, diciannnovenne padovano diversamente abile, che ha conseguito il diploma al liceo scientifico Galileo Galilei a Selvazzano Dentro con il massimo dei voti.
«Sono contento di aver finito, non è sempre stato facile, ma l'importante è guardare avanti», racconta orgoglioso il ragazzo. Per Francesco la didattica a distanza è iniziata molto prima della comparsa del Covid, dell'aumento dei contagi e della chiusura delle scuole. Francesco è affetto da una malattia neuromuscolare che lo obbliga a vivere in zona rossa dalla nascita. A partire dalla terza superiore il ragazzo ha iniziato a seguire le lezioni da casa. «E' stata una scelta obbligata perché si ammalava in continuazione - spiega la madre, Stefania Bettin - . Il preside Luca Piccolo si è dimostrato sin da subito disponibile, con impegno abbiamo creato un sistema inclusivo che permettesse a Francesco di stare al passo con le lezioni. Quando c'è accoglienza e apertura nella scuola, e questi ragazzi sono messi nelle condizioni di esprimere le loro potenzialità, i risultati sono grandi e soddisfacenti».
Di fatto, grazie a Francesco, il liceo Galilei ha precorso i tempi installando in classe una webcam. Ogni giorno, dalle 8 alle 13, Francesco si collegava al sistema per seguire virtualmente le spiegazioni degli insegnanti. «All'inizio non è stato facile far capire a tutti i docenti che la didattica a distanza nel caso di Francesco era un diritto, non un regalo o un servizio concesso - ammette Stefania Bettin -. L'arrivo della pandemia ha rimesso al centro il problema della salute. Tutti abbiamo provato la paura del contagio negli spazi chiusi, quando si sta vicini a qualcuno e non si hanno armi di difesa. Per Francesco è sempre stato così. E' importante proteggere le persone delicate e fare scuola a distanza richiede disciplina e impegno. Il sistema scolastico deve riuscire a trasformare ogni limite, in opportunità di crescita».
Il tema dell'elaborato di Francesco è stato lo spettro elettromagnetico e la polarizzazione delle onde elettromagnetiche. «Ora penso a godermi le vacanze aggiunge il giovane a ottobre mi piacerebbe iniziare un corso da programmatore per imparare a creare siti internet».
Non mancano i ringraziamenti verso coloro che hanno aiutato Francesco a raggiungere il traguardo. «La mia riconoscenza va a tutti i compagni, ma in modo speciale ad Anna, che sin dalla primaria è stata il mio angelo custode racconta il ragazzo -. Anna mi portava a casa il materiale quando mi ammalavo e attivava il pc in classe per i collegamenti a distanza. Un pensiero va poi a Leonardo, amico sincero fin dalla primaria e a Nicolò, per la nostra amicizia iniziata al liceo. Entrambi si sono rivelati punti di riferimento certi, condividendo fatiche e successi, con molta naturalezza e vero affetto».
La mamma Stefania Bettin, presidente dell'Isola che c'è, l'associazione che sostiene l'hospice pediatrico di Padova, si unisce ai ringraziamenti. Aggiungendo: «A Uildm Padova che ci ha supportato, a tutte le scuole che hanno accolto Francesco dall'infanzia a partire dalla Maria Immacolata di Monteortone, la primaria di San Biagio, la secondaria di Bresseo e soprattutto il Liceo Galilei di Caselle. Gli insegnanti tutti, in modo speciale gli insegnanti di sostegno che si sono susseguiti e i collaboratori scolastici. Grazie al servizio di integrazione scolastica dell'Ulss 6 di Padova, in particolare alla signora Lucia Sannevigo che è stata assistente vice-mamma di Francesco dalla materna fino al secondo anno di liceo».
 

Ultimo aggiornamento: 11:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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