Caro estinto, a Monselice si paga l'affitto per conservare urna e ceneri

Martedì 4 Febbraio 2020
Caro estinto, a Monselice si paga l'affitto per conservare urna e ceneri (Foto di cocoparisienne da Pixabay)
MONSELICE (PADOVA) - Per la prima volta in Italia sarà un privato a gestire il luogo in cui custodire le ceneri dei cari estinti e i resti dei defunti riesumati. E, per la prima volta, i congiunti dovranno pagare un affitto. Succede a Monselice, dove nei giorni scorsi è stata aggiudicata la gara indetta dal Centro Energia Veneto (Cev) per la progettazione e il restauro conservativo dell'ex casa del custode del cimitero maggiore di Monselice.

L'associazione temporanea di imprese, con capogruppo la Monselice Memoria di Villa Estense, si è aggiudicata la gestione del sito per i prossimi trent'anni. Dovrà provvedere da sé alla progettazione e alla realizzazione dei lavori, ma, in cambio, potrà intascare le tariffe versate dai cittadini per la conservazione delle ceneri dei defunti e dei resti riesumati. Ma a quanto ammontano le tariffe? Le cifre sono quelle già stabilite dal Comune nel 2018: 100 euro annui per l'urna singola, 300 euro annui per la celletta completa da 5 posti. Dal diciottesimo anno della concessione, il gestore dovrà versare al Comune una quota annua di 10mila euro.

L'associazione temporanea di imprese dovrà portare alla luce il Luogo della Memoria, progetto caro all'ex amministrazione Lunghi, fatto proprio dalla giunta di Giorgia Bedin. Un progetto ambizioso, al quale Palazzo Tortorini guarda dal 2015, con il duplice obiettivo di garantire il decoro del sito e la sicurezza degli utenti. «L'ex casa del custode, risalente ai primi anni del 900 e in disuso da oltre vent'anni, sarà così completamente sistemata a costo zero per il Comune, che potrà vedere riqualificato un'area posta all'ingresso della città», sottolinea il sindaco Giorgia Bedin. Palazzo Tortorini, del resto, non sarebbe riuscito a sborsare da sé i circa 650mila euro necessari per il recupero della struttura. Da qui l'esigenza di coinvolgere un privato. In attesa di vedere il progetto che sarà proposto, è già stato approntato un primo studio, che immagina un ambiente dallo stile americano, accogliente tanto quanto basta per far sentire a proprio agio i visitatori: con divanetti sui quali accomodarsi per una preghiera, vetrate per creare uno spazio luminoso e tutt'altro che lugubre e persino affreschi alle pareti. Non è neppure escluso che al primo piano possano essere previsti degli ambienti per accogliere gli uffici comunali competenti. «La Casa della Memoria diventerà l'ossario e il cinerario di riferimento del territorio comunale. conclude il sindaco - Se in altri cimiteri ci sono spazi, questi andranno impiegati fino ad esaurimento. Dopodiché, l'unico punto di riferimento rimarrà appunto la Casa della Memoria, che comunque continuerà ad appartenere al Comune». 
Ca.B. 
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