Mazzata-covid all'economia: 1,2 miliardi in meno spesi dalle famiglie nel 2020

Domenica 31 Gennaio 2021 di Mauro Giacon
La pandemia ha tolto 1,2 miliardi di euro alle spese abituali delle famiglie nel corso del 2020, penalizzati più di ttti i settori turismo, ristorazione e vendite al dettaglio

PADOVA - Quanto è costato il Covid al tessuto economico padovano? Una cifra mostruosa, dovuta alla contrazione della spesa delle famiglie, in parte preoccupate dall’evoluzione della malattia in parte fiaccate dalla pesante crisi economica che le ha colpite.
Il dramma economico della nostra provincia per la crisi da coronavirus si può riassumere così: quasi un 1 miliardo e 200 milioni la spesa in meno delle famiglie padovane. Con le vendite al dettaglio che perdono altri 260 milioni. Per il turismo 3,5 milioni di presenze in meno che significa meno 410 milioni. Per i pubblici esercizi aperti a singhiozzo e chiusi da 40 giorni, meno 390 milioni. I ristori sono arrivati in modo intermittente e del tutto insufficiente. Ad esempio sono 244 i negozi che stanno per beneficiare del contributo a fondo perduto del decreto Agosto... I più piccoli incasseranno da mille a 2mila euro. Ma le attività che hanno i requisiti sono 1200. Significa che molti non ci hanno nemmeno provato.
Come si vede tempo libero e ristorazione sono fra i più colpiti ma non si creda che la grande distribuzione stia meglio. Le chiusure nei fine settimana stanno pesando in modo molto duro. Le vendite fuori dai negozi, per cui si intendono i mercati e il porta a porta, sono in calo evidente. Mentre il commercio elettronico ha aumentato di un terzo il volume d’affari.
IL DRAMMA
Il presidente Nicola Rossi: «L’osservatorio economico della Confesercenti rileva una situazione oramai drammatica sia per quanto concerne i consumi delle famiglie sia per il futuro di centinaia di piccole imprese del nostro territorio. Leggendo i dati disaggregati le perdite sono assolutamente insopportabili per le imprese padovane. Se non si interviene in modo concreto e sufficiente a ripianare la crisi di migliaia di imprese il rischio effettivo della desertificazione prima economica e dopo sociale c’è tutto».
«La richiesta che stiamo formulando e che trova sempre più ampie condivisioni tra imprese e forze politiche ed istituzione è quella che con una frase significativa abbiamo chiamato: Dai ristori ai rimborsi. Infatti abbiamo visto come i ristori anche per le categorie con maggiori interventi coprano a malapena il 10-12 per cento della riduzione dei ricavi». «Abbiamo visto - continua - con altrettanta concretezza che l’intervento dei ristori non è nemmeno sufficiente a coprire le imposte che dobbiamo pagare e crea problemi di liquidità con conseguenze disastrose per l’intera filiera. Se il commerciante non ha liquidità non paga il grossista che a sua volta non può pagare il produttore».
I RIMBORSI
«Un effettivo e efficace intervento a favore delle imprese quelle che effettivamente hanno sofferto la crisi Covid deve essere realizzato esclusivamente riconoscendo un rimborso percentuale sulla diminuzione dei ricavi tra il fatturato 2020 su 2019. Va quindi superato il concetto dei ristori in base al codice ateco ed in riferimento ai minori ricavi di uno due mesi del 2020 rispetto al 2019, putando anche a una parte del recovery fund. Purtroppo le prospettive non sono per il momento diverse ed il rischio che anche i primi sei mesi del 2021 sia di grandi difficoltà sembra diventare una certezza».
 

Ultimo aggiornamento: 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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