Troppo pochi i bus, con la capienza ridotta attese di un'ora alle fermate, proteste

Sabato 9 Maggio 2020 di Gabriele Pipia
Troppe attese per i bus a Padova, protestano anche gli autisti
PADOVA - Ripartire. E' il verbo più usato e invocato negli ultimi mesi da qualunque tipo di categoria, ma per gli autisti padovani oggi questo termine ha un significato letterale. Ripartire significa rimettersi al volante di autobus e tram tornando a svolgere un servizio che ora viene garantito solamente a regime ridotto. Anzi, dimezzato. La protesta dei conducenti nei confronti di Busitalia corre anche e soprattutto sui vari gruppi WhatsApp. «La città si è rimessa in moto ma noi siamo ancora fermi, le corse vanno a singhiozzo e c'è gente che deve aspettarci un'ora alle fermate» è un commento sempre più diffuso. A farsi portavoce di questi malumori è Fabio Bigon, autista e segretario provinciale del sindacato Ugl, che continua ad essere tempestato di telefonate. «I colleghi sono infuriati racconta -, il tram è fermo per manutenzioni straordinarie e i bus in strada, dove giustamente si può trasportare solo un terzo della normale capienza, sono troppo pochi. Stiamo viaggiando con dei numeri inferiori a quelli delle domeniche d'estate. Se il servizio estivo conta 350 corse, oggi è ridotto addirittura del 30%. Ma intanto le aziende hanno riaperto, i cantieri pure, e tra poco toccherà a bar e negozi». Per rinforzare la propria tesi Bigon porta anche degli esempi concreti: «Prendiamo la linea 10 urbana, quella che collega Ponte di Brenta con Caselle o Sarmeola. L'attesa è mediamente di un'ora. Per la linea 22 Torre-Mandria la gente aspetta 50 minuti, per la linea 3 che porta a Lion di Albignasego si supera l'ora di attesa. E' scandaloso».

IL PERSONALE Il servizio si era fermato a cavallo tra febbraio e marzo, in concomitanza con la chiusura delle scuole di carnevale, e poi negli ultimi due mesi è ripartito progressivamente. «Ma non abbastanza - insiste Bigon - . Busitalia conta 950 dipendenti. Sono 300 quelli hanno fruito del fondo bilaterale per il trasporto pubblico (una sorta di cassa integrazione specifica per questo settore, ndr) con uno stipendio che si ferma all'80 per cento. Il trasporto urbano è tagliato del 40%, quello extraurbano del 75%. Tra Padova e Rovigo abbiamo un parco-mezzi di oltre 600 bus sono 250 quelli fermi. Lo ribadisco: devono essere aumentati». Bigon incalza anche Comune e Regione («Sollecitino Busitalia a rinforzare il servizio, visto che importanti contributi dal governo arriveranno comunque») e poi pone l'attenzione anche sul tema della salute: «I tamponi sono stati fatti solamente su base volontaria. Sarebbe importante che le autorità sanitarie prevedessero per gli autisti test obbligatori di massa». Non è l'unico sindacalista a protestare. Stefano Pieretti di Adl Cobas alza la voce da settimane: «Non è più possibile continuare con un orario festivo ridotto. Bisogna tornare ad una organizzazione precisa ripete, i presupposti economici ci sono. E anche il tram va fatto ripartire il prima possibile, magari testando la situazione già da lunedì».

PALAZZO BALBI La prima risposta arriva da Venezia, Palazzo Balbi, sede della giunta regionale. «La programmazione spetta al Comune per il servizio urbano e alla Provincia per l'extraurbano dichiara l'assessore veneto ai Trasporti, Elisa De Berti -. Noi abbiamo indicato alle aziende di mettere in campo un servizio adeguato ai flussi di domanda. La domanda risulta variabile di giorno in giorno e questo rende tutto più difficile. Le aziende vengono comunque sollecitate a mettere in funzione i servizi adeguati alla richiesta dell'utenza».

LA SOCIETÀ Il presidente di Busitalia Andrea Ragona ascolta le lamentele dei sindacati ma allarga le braccia e puntualizza: «L'ordinanza della Regione è chiara e ci dice di non potenziare il servizio a priori, ma solo se vi sono delle criticità.
Per noi criticità in questo momento non ce ne sono, a parte qualche caso all'ora di punta. Da lunedì ci sarà un'ulteriore potenziamento del servizio. Il servizio sostitutivo del tram, Guizza-Pontevigodarzere, passerà ogni 9 minuti negli orari di punta e ogni 11 minuti negli altri orari. E in ogni caso raddoppierà l'offerta perché i mezzi extraurbani potranno fermarsi nell'orario di punta nelle fermate express di tutta la città, se avranno capienza a disposizione». Dopodomani quindi il servizio bus sarà rinforzato, ma una domanda resta: il tram quando ripartirà? Il vicesindaco Lorenzoni auspica il 18 maggio, in concomitanza con la riapertura dei negozi, ma Ragona è più prudente: «Vedremo cosa accadrà da qui all'inizio di giugno». I vertici di Busitalia una scelta non l'hanno ancora presa. «Dipenderà - sospira Ragona-  anche dalla curva dei contagi
».
 
Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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