Il mercato riparte soft, gli ambulanti: «Un po' fiacco, clienti disorientati ma abbiamo fiducia»

Mercoledì 20 Maggio 2020 di Luisa Morbiato
Piazza dei Signori, la riapertura del mercato

PADOVA - Poca gente ieri nelle piazze cittadine dove, dopo oltre due mesi, sono riapparse le bancarelle del tradizionale mercato. Sono stati delimitati gli spazi assegnati ad ogni banco come pure le distanze tra i clienti e sono stati definiti ingressi e uscite, in modo da creare un vero e proprio percorso per evitare che le persone potessero venire a contatto. Un mercato fiacco, come hanno rilevato tutti gli ambulanti, partito con il maltempo che non ha certo aiutato le vendite. Comune, però, la speranza che la clientela possa tornare quella pre Covid. Condivisa anche la soddisfazione dei commercianti di essere finalmente al lavoro. Ieri mattina ambulanti e acquirenti si sono mostrati ligi alle disposizioni di sicurezza anti Coronavirus, tutti avevano infatti mascherina e guanti. Disciplinati i clienti che attendevano il loro turno a distanza di sicurezza. Verso la tarda mattinata, complice anche il cessare della pioggia, la piazza è sembrata animarsi un po’ anche se sempre in modo moderato. Unico banco con la fila di signore (in paziente attesa e ben distanziate), la merceria Quaglio che ha esposto anche una colonnina con disinfettante.
 

 

«Non mi posso lamentare - ha commentato Giorgio Quaglio - come primo giorno di rientro diciamo che è andata discretamente». «Ho approfittato di questi mesi di stop forzato per dedicarmi a dei lavori di cucito che, spesso, vengono rinviati - ha spiegato una cliente -. Adesso sono venuta a rifornirmi». Tra la scelta di una passamaneria, di bottoni e pizzi, spuntavano anche le matassine di elastico rotondo adatto a confezionare mascherine. «C’è poca gente, è il primo giorno, forse nemmeno molti sapevano della riapertura. Le persone sembrano quasi disorientate», ha osservato Roberta di “La Susy”, banco di abbigliamento e bigiotteria. Una vena di ottimismo è arrivato da Francesco che vende biancheria e che ha affermato: «Non è così male, un po’ di movimento c’è stato. Siamo fiduciosi e ci aspettiamo sicuramente un miglioramento della situazione, ma l’importante è ripartire».

«Mi auguro che le persone abbiano nuovamente voglia di uscire di casa - ha detto Antonella De Poli dal suo banco di calzature - certo che ci mancava anche la pioggia ma siamo ripartiti». «Come primo giorno non siamo stati favoriti nemmeno dal tempo - le ha fatto eco Antonella Molon, del banco di abbigliamento - sembra quasi che le persone non siano pronte per tornare a fare acquisti. Speriamo nel futuro. È comunque positivo aver ripreso a lavorare». Tra i colleghi anche Vanni Frasson che però non ha aperto il suo banco di abbigliamento anche se è arrivato in piazza con il furgone pronto alla riapertura. «Mi sembra che come prima uscita non sia male - ha puntualizzato - l’amministrazione cittadina ha posto dei limiti ma la riapertura c’è stata». E se Frasson ha preferito fermarsi senza riaprire il suo banco, anche altri hanno deciso di attendere ancora, alcune postazioni infatti risultavano vuote. Ieri mattina, a girare tra le bancarelle, non solo in centro storico ma anche tra i mercati di quartiere e in alcuni comuni della provincia, c’era Ilario Sattin, presidente regionale e provinciale della Fiva Ascom Confcommercio. «Arrivano buone notizie anche dai mercati settimanali e rionali.
Già l’impatto col primo giorno – ha detto Sattin - è stato positivo. Ad esempio a Monselice e Cittadella tutto è filato liscio sia sotto il profilo dell’accesso all’area da parte dei clienti sia per ciò che riguarda gli spazi per i banchi. In pochi casi si sono dovuti ricollocare, quasi sempre con spostamenti minimi e comunque senza particolari difficoltà. Anche in città, in piazza Azzurri d’Italia, complessivamente è andata bene - ha continuato - sebbene qualche problema di assembramento sia stato riscontrato di fronte ai banchi dove si vende l’abbigliamento usato, un prodotto che di per se stesso è proposto alla rinfusa e che, anche per questo, è “sub judice” da parte delle autorità visto che rischia di penalizzare tutto il contesto. Per il resto, si potrebbe dire, promozione a pieni voti».

Ultimo aggiornamento: 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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