Infermiera coraggiosa nella casa di riposo contagiata: «Il lavoro è sacro»

Sabato 28 Marzo 2020 di Cesare Arcolini
La casa di riposo di Noventa e il presidente Denis Cacciatori. L'infermiera vuol restare anonima
NOVENTA PADOVANA - Noventa si priva di un'operatrice socio sanitaria per andare incontro ai bisogni dei colleghi di Monselice, falcidiati dal Coronavirus. «Siamo in guerra, è doveroso aiutarci per il bene dell'intera comunità. Leggendo i numeri di questo primo mese abbondante di emergenza mi vengono i brividi nel vedere quanti operatori socio sanitari sono fuori uso per il Covid-19». A parlare è il presidente della Casa di riposo di Noventa, Denis Cacciatori, che nei giorni scorsi ha formulato una proposta al suo direttore Davide Colombo, tesa ad aiutare gli altri istituti per anziani che viaggiano in cattive acque per colpa del Coronavirus.

«Al mio direttore - ha detto Cacciatori - ho proposto di fare un'indagine interna tra i nostri operatori per capire se ci fosse stata una figura disponibile a trasferirsi su base volontaria alla casa di riposo di Monselice dove purtroppo molti degli addetti ai lavori sono fuori gioco perchè positivi». L'idea di Cacciatori è stata accolta con favore da Davide Colombo che, dopo essersi consultato con i vertici dell'Ulss e con il collega di Monselice, ieri ha riferito: «A partire da lunedì una nostra dipendente si trasferirà nella nuova sede fino al termine dell'emergenza. Stiamo parlando di una delle nostre migliori figure. Ha 43 anni, non è sposata, non ha figli e ha subito accettato la proposta. Quando le abbiamo ventilato l'ipotesi ha chiaramente detto che il lavoro è sacro, e proprio di fronte alle criticità bisogna rimboccarsi le maniche e mettersi a disposizione. A lei tutta la nostra stima».

Colombo e Cacciatori hanno precisato: «Abbiamo potuto fare questa operazione perchè nella nostra Casa di riposo i 93 nostri ospiti sono ad oggi tutti negativi al Covid-19. La nostra speranza è che altri enti della provincia di Padova e non solo prendano visione della nostra scelta e possano anche loro dare una mano a colleghi che stanno facendo i salti mortali per portare avanti la gestione degli anziani non solo di Monselice, ma anche di Merlara». L'infermiera che da lunedì prenderà servizio a Monselice non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla sua scelta di trasferirsi in un'istituto dove si vive con l'incubo del Coronavirus. «La nostra dipendente - ha concluso Cacciatori - è una vera professionista e non è in cerca di popolarità. Il rischio fa parte del suo lavoro e non appena le è stata ventilata la necessità di trasferirsi non ha battuto ciglio. Queste sono le figure di cui la nostra Italia necessita. Onore a lei».
Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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