Coprifuoco e ristorazione. Confesercenti: «Due ore in più di sera valgono 30 milioni di incassi al mese»

Sabato 15 Maggio 2021
Coprifuoco e ristorazione. Confesercenti: «Due ore in più di sera valgono 30 milioni di incassi al mese»

PADOVA - Ormai è un chiodo fisso, ma del resto ne va della sopravvivenza. Spostare più in là nella notte l'orario del cosiddetto coprifuoco è un'esigenza improrogabile per le categorie. Proprio ieri il segretario dell'Appe faceva due esempi: i locali di piazza di Signori che fatturano il 50 per cento della giornata dopo le 22 e i ristoranti dei Colli che devono costringere i clienti ad alzarsi alle 21, quando nessuno ne ha voglia.
Oggi Confesercenti riprende la questione in grande stile numeri alla mano. Infatti l'associazione ha stimato che spostare il coprifuoco alle 24 porta in un mese un riverbero di 30 milioni di euro sull'economia.
Secondo l'Osservatorio Economico Confesercenti, dall'entrata del Veneto in zona rossa (il 19 dicembre 2020) al ritorno in zona gialla il 26 aprile, commercianti e ristoratori padovani hanno perso quasi 225 milioni di euro. «Ora l'obiettivo è rilanciare l'economia e i consumi, ritornando gradualmente alla normalità - dice il presidente Nicola Rossi - Dunque serve una svolta rapida nelle riaperture delle attività: due ore di aperture serali a tutto campo dei pubblici esercizi, bar e ristoranti, valgono, in un mese, considerando il fatturato medio, circa 30 milioni di euro».


Confesercenti, dati ristorazione


Il fatturato medio mensile, in questo periodo dell'anno, per il mondo della ristorazione padovana si aggira intorno ai 120 milioni di euro. Con le chiusure, che abbattono il fatturato del 70%, era sceso a soli 36 milioni. «Le aperture stanno permettendo di recuperare qualcosa, ma poco: sia per via delle limitazioni d'orario che per il meteo poco favorevole. Per i ristoranti, in particolare, la differenza rispetto ad aprile è minimale. Due ore di apertura in più aiuterebbero i ristoranti che potrebbero recuperare un 10% di fatturato ma soprattutto i bar, il prolungamento dell'apertura serale può significare un recupero di fatturato anche superiore al 50 per cento».
Il secondo aspetto è che cenare fuori la sera è ancora piuttosto difficile, a maggior ragione visto il clima più freddo e piovoso della media stagionale.

Consentire la somministrazione al chiuso potrebbe portare invece un vantaggio importante anche per i ristoranti, che in termini di fatturato potrebbero raggiungere un più 50 per cento.

La ripresa


Questa fase presenta ampie differenze fra i settori produttivi: in alcuni casi, sono stati del tutto recuperati i livelli produttivi pre-crisi, mentre in altri, turismo, alcuni servizi, tempo libero, la ripresa non è mai partita. I risultati in termini di crescita per l'anno in corso dipenderanno, quindi, dal momento in cui si avvieranno le riaperture. «Certamente alcuni fattori depongono a favore di un recupero molto rapido: fra questi, oltre all'effetto d'impatto psicologico legato al riavvio delle attività, anche lo stock di risparmio accumulato dai consumatori nell'ultimo anno, ma in alcuni settori la situazione è ancora molto precaria». Nella prima parte di quest'anno per Confesercenti il quadro economico per le famiglie è simile a quanto registrato nel 2020. Le restrizioni ai comportamenti di spesa mantengono, infatti, i consumi su livelli depressi prossimi a quelli dei mesi finali del 2020 quando la caduta rispetto ai valori pre-crisi risultava pari al 10 per cento. «Bisogna intervenire al più presto» conclude Rossi «da un lato sul versante delle riaperture in sicurezza, dall'altro sulla fiducia delle famiglie in modo tale da generare, anche se gradualmente, quegli effetti di consolidamento della ripartenza di cui tutti abbiamo bisogno».
M.G.

Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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