Busitalia in ritardo sul piano acquisti, per le scuole dovrà usare ancora gli autobus euro2

Domenica 29 Agosto 2021 di Mauro Giacon
In programma la sostituzione di 225 autobus vecchi con mezzi più efficienti, ma ne sono stati acquistati solo la metà

PADOVA - Il 13 settembre diventa operativo il nuovo contratto sottoscritto fra l’ente di governo del trasporto pubblico (Provincia e Comune) e Busitalia.

Un contratto molto complesso e oneroso per il gestore che si è impegnato a uniformare i prezzi dei biglietti per le corse nei comuni contermini e ad acquistare nuovi mezzi. È proprio su questo aspetto che potrebbero esserci delle sorprese. La società come da accordi ha sostituito i vecchi mezzi euro 2 che non potranno più circolare dal 13 settembre con 111 mezzi a metano euro 6. Ma il bando prevede un’anzianità massima di 15 anni e una media di 9 anni su 501 mezzi totali (di cui 234 urbani e 267 extraurbani). Questo significa sostituire 225 autobus. Ne mancano ancora più di metà.


LA NOVITÁ
Nelle trattative con Busitalia la novità è che Padova può usufruire di fondi nazionali per le città sostenibili. Dunque in ragione di queste nuove risorse assegnate al Comune l’idea è di acquistare una quota di bus elettrici rispetto al totale. Il problema è che i tempi non sono quelli del contratto e che Busitalia sta mostrando una certa “flemma” nel concludere al punto che non si è messo nulla nero su bianco. Il sospetto è che la società non riesca a cambiare i mezzi nei tempi previsti. A quel punto allora l’autorità di governo sarà costretta a intervenire. A meno che non si arrivi alla firma di un’aggiunta sul contratto per un anno di tempo in più. La proposta dell’autorità c’é. Dare più tempo in cambio di maggiori investimenti. Ma finora non ci sono risposte.
La sola circostanza positiva è che grazie a una deroga potrà usare i bus euro 2 per le corse straordinarie di inizio anno scolastico, ma se si andrà al conflitto saranno problemi per tutti anche per il pubblico dal momento che diminuendo il corrispettivo Busitalia avrà meno risorse.


LE CONDIZIONI
Dal punto di vista pratico il bando permetterà all’attuale società di trasporto di garantire il servizio ricevendo 353 milioni di euro, portabili a 432 con l’allungamento di altri due anni. Una cifra che è il corrispettivo di quanto versa la Regione al sistema Padova per sostenere almeno il 65 per cento dei costi del trasporto pubblico. A questa cifra si deve aggiungere l’incasso dei biglietti che copre circa il 35% dei costi totali. Per la riorganizzazione sono stati concessi 300 giorni dalla firma, avvenuta lo scorso anno.


I BIGLIETTI 
I chilometri da coprire (fra tram e autobus) sono 22 milioni ogni anno: 7,2 in città e 14,8 in provincia. La nuova mappa del trasporto pubblico nel Padovano avrà tariffe più semplici: biglietto a 1,30 euro per la prima fascia quella del trasporto urbano; a 1,50 per la seconda fascia (Abano, Albignasego, Cadoneghe, Limena, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza e Villafranca); biglietti a fasce chilometriche per tutte le altre destinazioni. Le attuali tariffe saranno confermate per almeno due anni dall’avvio del servizio.

 

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