Padova. Concorso per educatori, si presentano in duemila da tutta Italia per 30 posti

Nei due giorni di concorso si sono presentate oltre duemila persone per 36 posti messi a disposizione dal Comune di Padova

Venerdì 2 Dicembre 2022 di Alberto Degan
Concorso del Comune per educatori
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PADOVA - Cominciano i concorsi promossi dal Comune per inserire nuova forza lavoro in organico. Si sono svolte ieri alla Kioene Arena la prova preselettiva per l'assunzione di tre assistenti sociali (categoria D) e la prova scritta per l'assunzione di tre educatori di asilo nido. Oggi invece, ancora al palasport di San Lazzaro, si tiene la prova scritta per l'immissione in organico di 30 istruttori amministrativi (categoria C).

Le voci

«Io lavoro già per un asilo nido comunale di Pisa in appalto a una cooperativa, a tempo indeterminato. Sono qui perché vorrei uscire dalle realtà private per entrare in quelle pubbliche - spiega Lisa Ricci, 33 anni, candidata educatrice - visto che a parità di lavoro e mansioni il nostro stipendio è di 400 o 500 euro inferiore a quello di un dipendente comunale. Mi sono iscritta nuovamente all'università, in Scienze della formazione primaria, per poter riuscire magari a entrare anche come statale. Se mi dovessero prendere sarei disposta a trasferirmi senza problemi, chiaramente con l'intenzione di riavvicinarmi pian piano a casa. La mia realtà in Toscana è anche molto florida nell'ambito dell'infanzia, purtroppo però i concorsi a tempo indeterminato sono sempre meno perché i nidi vengono dati sempre più in appalto, quindi ci si sposta anche per fare più esperienza con i concorsi, approfondendo aspetti e tematiche diverse per i diversi comuni». Continua, dunque, la campagna di nuove assunzioni avviata a palazzo Moroni dall'ex assessora al Personale, Francesca Benciolini, e portata avanti ora da Margherita Cera.

Tra i candidati alla prova per educatori anche Francesca Tiziana Di Salvo, 37 anni, proveniente da Rieti. «Mi sono sempre spostata per i concorsi, quelli per il tempo indeterminato sono graduatorie a esaurimento, quindi tutte le persone che hanno passato quel concorso dovranno teoricamente essere assunte. Solo che le graduatorie durano tre anni spiega Nella maggior parte delle realtà il limite massimo per lavorare è di 36 mesi di supplenza, dopodiché dovresti essere automaticamente assunto. Questa cosa però non succede perché non ci sono abbastanza soldi. Io adoro questo lavoro e lo voglio fare per tutto il resto della mia vita». Tra le problematiche più riscontrate c'è la difficoltà principale della vita di precariato, che implica peso ancora maggiore per un supplente negli asili nido: «È inevitabile affezionarsi ai bambini. Si parla sempre di continuità educativa aggiunge Silvia Montanari, 28 anni ma con queste dinamiche non esiste. Ricominciare ogni volta daccapo è difficile, anche per gli stessi bambini». Ad aggiungersi alle mancanze dei concorsi pubblici anche l'assenza di una valutazione basata sull'esperienza lavorativa del candidato che, come afferma Ivan Corrente, 34 anni, va a sminuire le capacità del singolo. «Io sono educatore di infanzia da 10 anni, in Italia e in Inghilterra. Ho già lavorato a Padova 4 anni che, lavorativamente parlando, sono stati i migliori della mia vita spiega Mi sono trasferito all'estero una volta conclusi 36 mesi di supplenza per poi tornare una volta pubblicata la notizia che avrebbero stabilizzato quelli che hanno completato il ciclo. Purtroppo, essendo retroattiva di 8 anni, per tre mesi di lavoro sono rimasto fuori. Il mio sogno rimane questo e nonostante le proposte di lavoro fisso in Inghilterra ho scelto di tornare qui, per l'ambiente lavorativo e perché mi mancavano casa e l'Italia». 

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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