«Tutto allagato per il maltempo, ho portato le mie cavalle a mangiare dentro casa»

Giovedì 10 Dicembre 2020 di Nicoletta Cozza
«Tutto allagato per il maltempo, ho portato le mie cavalle a mangiare dentro casa»

PADOVA La piena di due corsi d'acqua, Bacchiglione e Tesina che confluiscono proprio in quel punto, in un attimo ha spazzato via la tettoia sotto la quale si riparavano. E loro sono rimaste in balia della pioggia, con le zampe immerse nel fango e il terrore negli occhi.
Perché non hanno dimenticato che 10 anni fa, in una situazione esattamente identica, e nel medesimo posto allagato oggi come allora, erano rimaste un giorno e mezzo sommerse, con l'acqua che le aveva coperte fino al muso, riuscendo a fatica a nuotare al gelo per sopravvivere. E alla fine erano state salvate a fatica dai vigili del fuoco e dai sommozzatori. Stavolta, però, prima che accadesse il peggio, Nuvola e Neve, due splendide cavalle di 16 anni, sottratte in extremis al macello quando ne avevano 3, sono state fatte entrare in casa, rifocillate in cucina con bel secchio di carrube per ciascuna, coccolate e tranquillizzate. E anche i 4 pavoni, mamma papà e due figlioletti di 5 mesi, che vivono nello stesso contesto, non hanno voluto essere da meno e si sono accomodati anch'essi all'interno dell'abitazione.
Il loro proprietario è Giorgio Mattoschi, un passato da fotografo e titolare oggi di un negozio di bigiotteria in Ghetto, che vive a Trambacche di Veggiano, in una proprietà che si affaccia su entrambi i fiumi. La sua abitazione occupa in parte un'area golenale che quando Bacchiglione e Tesina esondano viene completamente allagata: in questo momento nella cantina dove tiene gli attrezzi da giardinaggio ci sono 40 centimetri d'acqua e all'esterno un mare fangoso.
Tutto previsto, peraltro, in quanto la situazione si ripropone nel momento in cui piove a dirotto e il livello dei fiumi oltrepassa la sommità arginale, inondando i terreni.


«Ho portato le cavalle in cucina perché fuori era tutto allagato e loro erano stremate - racconta - Ero terrorizzato che l'acqua, che ha una forza inaudita, le trascinasse via.

Dieci anni fa, in condizioni più o meno identiche, la piena incontenibile aveva inghiottito e portato con sé due asinelli, un pony e nove caprette, e non era stato possibile in nessun modo farli risalire per metterli in salvo da quello tsunami inarrestabile. Contestualmente pure Nuvola e Neve erano sott'acqua e riuscivano a respirare solo perché il muso era rimasto fuori: fortunatamente sono state risparmiate dalla corrente e i pompieri, con i sommozzatori, alla fine, quando il livello dell'acqua era sceso sotto la pancia dei due animali, li avevano imbragati e portati all'asciutto. Pure adesso le cavalle hanno percepito di essere in pericolo e infatti si sono tranquillizzate solo entrando in casa. Come i pavoni, del resto, che con il becco bussano alla porta d'ingresso, per trovare un po' di riparo all'interno».


«Avendo ben impresso nella mente quanto accaduto in passato - ha proseguito Mattoschi - ho avuto paura non che l'acqua mi invadesse la casa, perché alla fine con la pompa riesco a buttarla fuori, ma per gli animali che vivono con me. Adesso apro spesso la porta per sincerarmi che siano al sicuro. Le cavalle continuano a essere impaurite dal maltempo e ieri ho dovuto dar loro tutte le verdure che avevo in frigorifero per cercare di rassicurarle un pochino. Stanno davanti alla porta di casa, in un punto dove il terreno è un po' più in alto e quindi è meno facile che arrivi la piena. Pure i pavoni si avvicinano, perché, anche se assieme alle galline trovano scampo volando in alto sugli alberi, hanno comunque una sensazione di disagio vedendo il contesto in cui abitualmente razzolano immerso nell'acqua».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci