Casa Priscilla, sta nascendo il rifugio che ospiterà 50 bambini abbandonati e mamme sole

Procede come un Lego la sede in via Vlacovich: su 1.300 metri quadrati. Ospiterà anche 11 mamme in difficoltà. Quindici gli operatori 60 i volontari

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Mauro Giacon
Suor Miriam, con la sciarpa, insieme a progettisti, costruttori e operatori
PADOVA - Una casa che sa di buono. Sta nascendo in via Vlacovich e sarà un nido per mamme violentate, bambini abbandonati, donne sole. È la nuova sede di “Casa Priscilla” che cresce a vista d’occhio. Ieri il sopralluogo nel cantiere ha mostrato una struttura in allestimento come un Lego. Sarà una reggia per chi ora vive in 300 metri quadrati e se ne troverà 1.300 a disposizione. Su un piano unico e tutta in legno.
È stata pensata con ogni attenzione. Ci sarà una zona esclusiva con tre stanze con bagno per donne in protezione. Una sala per il doposcuola, il soggiorno, una cucina comune, e tredici stanze per altre mamme oltre all’asilo nido e una piccola cappella. Servono soldi ma i volontari e soprattutto la fondatrice, suor Miriam, credono nella Provvidenza. 

I SERVIZI
«Oltre la struttura in questi anni c’è stata anche una evoluzione nell’organizzazione del progetto educativo - dice Nicola Bernardi responsabile degli educatori - La sfida è unire l’impronta data da Miriam nel 1990 con quella che è un’organizzazione che possa rispondere immediatamente ma prevedendo anche l’affettività. Ci sono due cose che ci distinguono infatti: la pronta accoglienza 24 ore su 24, sempre. E una relazione educativa-affettiva con tutti colro che ospitiamo».

LO SVILUPPO
«Passeremo dalle 5 stanze attuali alle 13 nella nuova struttura. I minori oggi sono 25 (anche bambini dai 12 qai 36 mesi) ma qui arriveremo a 50 fra servizi diurni e residenziali. E dai due servizi accreditati alla Regione andremo a quattro. Le mamme accolte in residenziale sono 4, saliranno a 11. Ci sono sei educatori e due consulenti esterni, uno è psicoterapeuta. Ma arriveremo fra educatori e operatori a una quindicina di persone. A questi si aggiungono una sessantina di volontari: dall’affiancamento ai compiti di scuola allo stare accanto ai bambini in relazione per dare un senso di normalità».

IL SOSTEGNO
«Il tempo di residenza dev’essere il minore possibile perché non è facile stare in comunità e condividere i bagni ad esempio. Per tornare in autonomia è importante la rete con il territorio. Se una mamma ha subìto violenze la prima cosa da fare per farla ripartire è il lavoro. Può rimanere una settimana o un anno se c’è un percorso psicoterapeutico da fare».
GLI IDEATORI
Gli architetti Federico e Giulio Muratori: «Nel progetto per non creare corridoi troppo lunghi che fanno perdere il senso della dimensione abbiamo lavorato sui piani inclinati per cui la percezione di chi vive è simile a quella che si prova in centro storico dove non sai mai cosa arriverà nel tragitto. Questi tagli inclinati creano situazioni di emozioni. Poi lavoreremo anche sul colore».
Il costruttore, Gigio Ometto si è occupato di garanzie con le banche e bonus. «Spero di farli entrare a ottobre. Ogni stanza ha camera e bagno ci sono tanti impianti da fare e abbiamo previsto scavi per la raccolta di acqua piovana. Costa più di 3 milioni di euro, riceverà più di 2 milioni da contributi Sisma e Super bonus. Il resto va trovato. Anche perchè i risparmi di suor Miriam e qualche lascito sono andati per l’acquisto dell’area, 370mila euro al Comune. Per arredare tutto ci vorranno altri 400mila euro, 112 mila euro solo per la cucina industriale. Ci appelliamo a tutte le forze sociali ed economiche».
LA PROMOZIONE
Loris Forin si sta occupando di trovare i fondi. «C’è un gruppo di persone che lavora in modo altamente professionale. Stiamo facendo un grande lavoro implementando il “crown funding” con iniziative sistematiche. Esempio: “Corri per una stanza di Casa Priscilla” è presente nella piattaforma di Rete del dono dentro Padova Marathon di quest’anno. Abbiamo incontri con imprese, fondazioni di imprese del territorio e con la Fondazione Cariparo che è un punto di riferimento. Abbiamo una brochure elettronica. Credibilità, comunicazione, visibilità, sostegno finanziario sono i quattro pilastri su cui lavoriamo da un anno e mezzo».
Ultimo aggiornamento: 07:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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