Campo nomadi: giù i prefabbricati, sarà smantellato entro 90 giorni

Sabato 25 Febbraio 2023 di Alberto Rodighiero
Campo nomadi: giù i prefabbricati, sarà smantellato entro 90 giorni

PADOVA - Il Comune fa scattare l’ordine di abbattimento per i prefabbricati dei residenti del campo nomadi di via Ferrero a Pontevigodarzere. L’area, a due passi dagli impianti del Plebiscito, rientrava tra quelle indicate nella vecchia variante al Piano degli interventi che prevedeva l’autorizzazione a edificare in sette zone di proprietà di famiglie nomadi a patto di rispettare una convenzione da stipulare con il Comune. Ma il recentissimo Piano degli Interventi destina invece quell’area a verde agricolo.


I CONTAINER
Nello specifico i contanier che ospitano attualmente 5 nuclei abitativi, sono stati predisposti nell’estate del 2016.

Nel frattempo, però, l’insediamento a più riprese ha sollevato le proteste dei residenti della zona che hanno denunciato una situazione ai limiti della sostenibilità: rifiuti ovunque, mancanza di servizi igienici all’interno del campo, parcheggio selvaggio dei camper lungo via Ferrero. Proteste che sono arrivate a Palazzo Moroni e che hanno convinto l’amministrazione Giordani a da vita ad un tavolo di lavoro di cui fanno parte l’assessore alla Sicurezza Diego Bonavina, la titolare del Servizi sociali Margherita Colonnello, l’assessora al Decentramento Francesca Benciolini e l’assessorato all’Edilizia privata Antonio Bressa.


BONAVINA
Un tavolo che, come prima cosa, ha portato ad un’ordinanza di demolizione di 10 manufatti, tutti rigorosamente abusivi, presenti all’interno dell’area al civico 20 di via Ferrero. «Attualmente nel campo vivono 39 persone, di cui 21 minori – ha spiegato ieri Bonavina - si tratta di un gruppo familiare che è anche proprietario del terreno dove sorgono queste strutture». «L’Edilizia privata ha provveduto, dopo svariati controlli della Polizia locale, ad emanare un provvedimento di obbligo di abbattimento in quanto all’interno dell’area sono presenti svariati abusi – ha aggiunto l’esponente della lista Giordani – Ora l’ordinanza sarà notificata. A quel punto, chi abita nel campo avrà 90 giorni per poter mettersi e in regola». Diversamente il Comune procederà con l’acquisizione gratuita dei beni.


IL TRASLOCO
Questo in teoria. In pratica, infatti, a Palazzo Moroni c’è la consapevolezza che realizzare delle strutture a norma all’interno del campo è praticamente impossibile. Di conseguenza tra amministrazione e residenti è partita un’interlocuzione che dovrebbe portare all’individuazione di una sistemazione abitativa alternativa. Su questo, però, Bonavina è rimasto abbottonatissimo. «Il piano sicuramente c’è – ha concluso l’assessore – Credo che nell’arco di 60 giorni sarà possibile avere una soluzione concreta». In teoria, chi abita nel campo potrebbe anche chiedere una deroga all’ordinanza, ma anche questa è considerata un’opzione assai poco probabile. 


COLONNELLO
Sulla stessa lunghezza d’onda del suo compagno di giunta è anche Colonnello. «Già da tempo i Servizi sociali si stanno occupando di questa situazione. Una situazione resa particolarmente critica a causa della presenza di molti minori – ha detto l’assessora – Contrariamente ad altri, noi non siamo il partito della ruspa e non cerchiamo soluzioni da spendere nell’immediato. Per questo stiamo lavorando ad un piano che sia in grado di tutelare i diritti di tutti e di coniugare legalità e dignità».


L’OPPOSIZIONE
«Lo sgombero del campo nomadi non può che trovarci d’accordo – ha commentato, invece, il consigliere di Fratelli d’Italia Enrico Turrin – La giunta Giordani, però, deve fare chiarezza sulla ricollocazione di queste famiglie. Non vanno fatti gli errori del passato quando si sono concentrate queste presenze all’interno di pochi immobili dando vita a dei veri e propri ghetti».


I DEMOCRATICI
«Forse la fretta avuta in passato non ha aiutato una situazione che è diventata via via sempre più critica per questi nuclei così come per chi vive il quartiere – ha concluso il capogruppo del Partito democratico Gianni Berno - Ora è necessario avviare un processo difficile ma necessario che unisca diritti e doveri e tuteli la dignità delle persone e il diritto a una soluzione umana specie per i tanti bambini presenti cui va garantito l’accesso alla scuola e di poter vivere in una condizione igienico sanitaria adeguata. Sono certo che l’amministrazione farà questo sforzo nel rispetto di tutte le esigenze». 

 

Ultimo aggiornamento: 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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