Il ministro del Burkina: «Edith e Luca sono vivi e li troveremo»

Venerdì 12 Aprile 2019 di Marina Lucchin
Edith e Luca
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PADOVA - Luca Tacchetto, l’ingegnere padovano scomparso in Burkina Faso a dicembre assieme alla fidanzata canadese Edith Blais, è vivo. Lo ha assicurato in un’intervista a Rainews il ministro del Paese africano Rémis Dandjinou che riferisce anche che secondo le indagini dell’intelligence, i due rapiti non sono più in Burkina, ma probabilmente in Mali.  Stefano Marangon, sindaco di Vigonza, si dice felice: «Ho una grande speranza che quei due ragazzi tornino a casa sani e salvi, restituiti all’affetto ed al calore delle proprie famiglie, alle quali va la mia vicinanza personale e come primo cittadino». Don Alessandro Spezia, parroco del paese natale di Luca Tacchetto, si augura che tutto ciò non porti false speranze: «Anche se la rassicurazione arriva da una fonte ufficiale e autorevole, invito alla prudenza e alla preghiera». 
Rémis Dandjinou si è fatto portavoce per il governo del Burkina, approfondendo sia il caso di Tacchetto che quello di Pier Luigi Maccalli, il missionario cremonese sparito in Niger a settembre. «Sono stati rapiti - spiega il ministro - L’intelligence ha dimostrato che non sono più sul nostro territorio. Bisogna perfezionare questi elementi, ma siamo certi che non sono in pericolo di vita. Anzi, possiamo affermare che queste persone sono ancora vive. E noi abbiamo la speranza che la collaborazione tra i diversi protagonisti possa alla fine consentire di localizzarli in maniera precisa e stabilire un progetto per portarli a casa sani e salvi ai propri cari. Andare oltre vorrebbe dire dare false speranze». 
Dandjinou evidenzia che il governo del Burkina sta continuando a cercarli senza sosta: «Noi restiamo convinti che il lavoro svolto consentirà di individuarli. L’importante è che non siano rimasti vittime di un omicidio, ma se così fosse stato avremmo già ritrovato i corpi. Per cui esiste la possibilità di parlare o trattare con i rapitori per trovare una soluzione. Assicuriamo che è in atto un processo per riportarli sani e salvi ai propri cari».
Il ministro svela anche su cosa sta lavorando l’intelligence: «L’auto (La Renault Megane di proprietà di Tacchetto, ndr) serve anche a loro, quindi questo ci può facilitare a tracciare i loro spostamenti. Ci sono informazioni interessanti su cui lavorare per localizzarli. La proceduta è in corso. Rassicuriamo i famigliari che il Burkina non metterà mai in secondo piano il loro destino. Sono persone per noi importanti perché danno la loro vita e il loro tempo per sviluppare il nostro Paese. Noi dobbiamo garantirne la sicurezza e applicarci affinché possano tornare dai loro familiari. Per noi ritrovarli è una priorità».
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo proprio con l’ipotesi del sequestro di persona e intanto sul caso lavorano anche gli 007 italiani. Nella relazione dell’attività svolta dai nostri servizi segreti nel 2018 si fa riferimento all’impegno messo in atto per risolvere questo caso, ma si parla genericamente di scomparsa e non di sequestro. 
Di recente, però, a ipotizzare che i due ragazzi siano finiti nelle mani dei rapitori e che siano ancora vivi è stata “Human Rights Watch”, Ong nota a livello internazionale per i propri dossier. L’organizzazione non governativa ha citato il caso dell’architetto di Vigonza e calciatore della squadra degli amatori di Tombelle all’interno di un report lungo 46 pagine in cui vengono denunciate «le atrocità degli islamisti armati e delle forze di sicurezza nella regione del Sahel in Burkina Faso». Nella stessa relazione viene scritto anche che «nessun gruppo islamista armato si è assunto la responsabilità per il loro sequestro».
Ultimo aggiornamento: 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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