Borseggiatrici a Venezia, stavolta la vittima è una vip: scippata in vaporetto la ministra del Brasile Margareth Menezes

I ladri in centro storico hanno colpito Margareth Menezes, nota ex cantante e ministro della Cultura del governo Lula, che è arrivata in città per inaugurare “Terra” alla Biennale di Architettura

Venerdì 19 Maggio 2023 di Michele Fullin e Alda Vanzan
Margareth Menezes vittima delle borseggiatrici a Venezia

VENEZIA - In carica da neanche cinque mesi, Margareth Menezes è arrivata ieri a Venezia per inaugurare “Terra” alla Biennale di Architettura. Ignara che, appena salita sul vaporetto in piazzale Roma ci avrebbe rimesso soldi e documenti. L’illustre vittima dei borseggiatori è una famosa ex cantante che il presidente del Brasile, Lula, lo scorso gennaio ha nominato ministro alla Cultura.

E, a quanto raccontano, Margareth Menezes aveva insistito per viaggiare “come i veneziani” e quindi niente taxi, niente motoscafo diplomatico anche se con lei c’era l’ambasciatore del Brasile in Italia Helio Ramos, ma un normale, comunissimo vaporetto per raggiungere i Giardini e lì inaugurare il padiglione carioca con il lavoro intitolato “Terra”. Solo che nei vaporetti i borseggiatori imperversano. Ed è così che, come tanti altri malcapitati, la ministra brasiliana si è ritrovata senza portafoglio, costretta suo malgrado a fare denuncia di furto.


Denunce inutili


Una denuncia che poi non avrà alcun seguito, poiché anche se i responsabili fossero stati arrestati (e non lo sono stati) senza la presenza della vittima all’udienza per direttissima, il giudice è costretto a dichiarare il non luogo a procedere. È questo uno tra i più perversi effetti della cosiddetta riforma Cartabia, che molti politici affermano di volerla cancellare (almeno nelle parti più dannose) ma nessuno finora ha voluto metterci le mani. Ciò che è accaduto alla ministra brasiliana è solo la punta dell’iceberg di ciò che accade quotidianamente a Venezia dalle 10 del mattino fino a tarda sera: gente che ruba portafogli come se non ci fosse un domani e con la certezza che non andrà mai in cella.


Borseggi a Venezia, le zone piu' pericolose


Oltre ai vaporetti, le zone più colpite sono la stazione ferroviaria (dentro e fuori), le biglietterie dei mezzi acquei della ferrovia e di piazzale Roma (il terminal dei bus), il ponte di Rialto e tutte le situazioni in cui si formano code e assembramenti. Giovedì, ad esempio, due medici azeri che si trovavano in Italia per un congresso a Padova, sono stati derubati di 600 euro in contanti mentre scattavano una foto a Rialto. La responsabile era una ragazza appena maggiorenne che era stata fermata quasi subito dalle stesse vittime con l’aiuto dei “Cittadini non distratti”, un’associazione di residenti che da trent’anni si occupa di sventare borseggi. Una nuova conoscenza, che è stata denunciata, ma poi alla fine si vedrà archiviare la posizione poiché le vittime in quel momento, con ogni probabilità, saranno già tornate a Baku.


Le nuove ladre, chi sono e da dove arrivano?


In questi giorni si assiste all’invasione di borseggiatrici sconosciute a Venezia, fatto abbastanza nuovo perché le facce sono più o meno sempre quelle: potrebbe essere la conseguenza della campagna mediatica scatenata a Milano e Roma. Altra novità riguarda l’attenzione sempre più spinta verso le persone anziane, che poi sono le vittime più facili. Due giorni fa è stato derubato un novantottenne, del quale sono stati rinvenuti i documenti nella spazzatura.

Le bande di uomini a Venezia


Verso sera arrivano le bande di uomini, più pericolose perché reagiscono violentemente contro chi li disturba: sono davanti alla stazione (ne abbiamo contate una ventina, l’altra sera) e a piazzale Roma, dove prendono di mira i turisti che salgono e scendono dai bus per l’aeroporto. «Ogni giorno una strage di portafogli - ripetono i “Non distratti” - e tutta questa gente rimane impunita». Il problema non è di oggi, né di ieri, ma ha radici profonde che arrivano ai primi anni Novanta con i primi ladri sudamericani e magrebini. Ma è con l’arrivo in massa dei rom dai Paesi dell’ex Jugoslavia e della Romania che i problemi sono diventati ingestibili. Questo perché vengono mandate avanti ragazzine quasi bambine, che non possono essere arrestate quando vengono prese o giovani donne appena maggiorenni perennemente incinte. Ultimamente si sono aggiunte bande di uomini (dai tre soggetti in su) che oltre ad essere abili nel rubare, sono anche molto efficaci a minacciare e menare le mani.

Ultimo aggiornamento: 17:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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