Legatoria Cesarò, dove da 113 anni i libri si rilegano con ago e filo Foto

Lunedì 1 Novembre 2021 di Silvia Moranduzzo
Legatoria Cesarò, dove da 113 anni i libri si rilegano con ago e filo

PADOVA - Dalla vetrina si nota una pressa. Avrà un centinaio d'anni, veniva usata per far aderire la colla alla copertina dei libri. E appena si entra c'è una macchina da scrivere antica, i tasti consumati. Alla Legatoria Cesarò di via Belzoni i libri si curano.

Come cento anni fa, con ago e filo e tanta passione. La gestione è nelle mani della quarta generazione, di Katia Cesarò, ma nel negozio va ancora tutti i giorni il papà Giuliano, 81 anni. 

LA TRADIZIONE

«Il negozio lo ha aperto mio nonno Giovanni nel 1908 racconta Giuliano Cesarò Prima eravamo in via Santa Chiara e poi ci siamo spostati al Portello. Passavo i miei pomeriggi di bambino e ragazzino con mio padre Cesare, in negozio. Ma avevo un'altra grande passione: i motori». La sua strada sembrava un'altra, lontano dalle copertine di libri da restaurare. Giovanni si è formato a Bologna, ha lavorato alla Ducati come meccanico. «Il lavoro era tanto e quindi mi capitava di lavorare anche nel fine settimana. Ma guai se non andavo a messa la domenica! Mia madre non mi dava da mangiare a pranzo ride Così andavo in chiesa con la tuta tutta sporca di olio di motore. La prima volta il parroco non ci ha fatto caso, la seconda mi ha detto di ascoltare la messa da dietro la porta della sacrestia, non mi si poteva vedere così sporco». 


LA DECISIONE

Ed ecco che ad un certo punto deve fare una scelta. Giorgio Zanardi, formatosi sotto la guida di Cesare Cesarò, ha deciso di aprire un negozio tutto suo (nel 2014 Zanardi si è tolto la vita e il negozio è stato trasformato in cooperativa dai dipendenti proprio su consiglio di Giuliano). 

«Era il preferito di mio padre continua Un anno mi ha promesso una bicicletta se fossi stato promosso a scuola. Invece sono stato rimandato e sa a chi ha dato la bicicletta mio padre? A Zanardi! Però poi ha deciso di mettersi in proprio, si è portato via anche tanti clienti. E ho dovuto scegliere: i motori o i libri». Hanno vinto i libri, un amore che Giuliano ha nel sangue. Un amore che ha trasmesso anche alla figlia Katia che ora prosegue l'attività di famiglia. Sul retro c'è il laboratorio vero e proprio e tra i vari attrezzi c'è una macchina costruita interamente da Giuliano che velocizza l'operazione per rilegare i libri. Segno che non ha dimenticato la passione per i motori. Con il tempo l'attività della legatoria, che è a tutti gli effetti la più antica di Padova, si è trasformata. 

Anche grazie alla vicinanza con le zone universitarie, è aumentato il numero di tesi da stampare. «Oggi vengono a chiedere di sistemare i libri alcuni privati o collezionisti spiega Katia Se c'è una cosa di cui sono sicura è che la carta non scomparirà. Ora si usa sempre di più la tecnologia ma i libri di carta sono insuperabili. Il loro odore, toccare le pagine, è un qualcosa che gli schermi dei computer o degli ebook non possono dare». I Cesarò tengono anche un grande quaderno con le foto di chi passa per la legatoria. Docenti, laureandi, personaggi come l'attore Andrea Pennacchi. Perché la cosa che più Giuliano ama di questo lavoro è il rapporto con le persone, ascoltarle, parlare con loro. E intanto hanno visto la città evolversi, modificarsi, crescere. 

«Il Portello ora è un bel quartiere dove vivere e lavorare, noi stiamo bene dice Giuliano Quando siamo arrivati tanti anni fa era zona di prostituzione. L'arrivo degli studenti ha sicuramente aiutato. Con la pandemia il quartiere si è svuotato, era molto triste ma ora sta tornando a vivere». Ha una barzelletta pronta per chiunque entri in negozio. Mostra i libri restaurati da lui e da sua figlia con orgoglio, gli occhi scuri si illuminano ogni volta che accarezza una copertina. Maestri di un mestiere antico, prezioso che non tramonta. E si spera non tramonti mai. 

Ultimo aggiornamento: 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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