BATTAGLIA TERME (PADOVA) - «Questo è il lavoro più utile della mia vita». Non ha dubbi Giuseppe Bonafè, 101 anni festeggiati l’1 novembre, di cui gli ultimi 41 da volontario nella biblioteca Marchesi di Battaglia Terme.
Bibliotecario di 101 anni
«È un’attività che fa bene alla testa, - conferma - perché i volumi vanno tutti catalogati. Lo facevo con Franco Sandon, il bibliotecario col quale ho iniziato, talmente gentile da insegnarmi tutto ciò che serve per muoversi qui dentro, e poi ho continuato con Maurizia negli ultimi 10 anni». Il riferimento è a Maurizia Rosada, attuale responsabile della biblioteca, che ogni autunno prepara i festeggiamenti per il suo arzillo collega. «Per noi il 1° novembre è doppiamente festa perché celebriamo Bepi, una forza della natura. Ogni giorno fa tappa al bar, poi arriva a piedi e si mette a girare tra gli scaffali: ricorda perfettamente la collocazione di tutti e 38 mila i volumi che sono qui raccolti, così, ad ogni richiesta, si mette alla ricerca del testo da prestare. Se mi distraggo un attimo, ancora lo vedo salire sulla scala per raggiungere quelli più alti» sorride Maurizia, una sorta di nipote acquisita che ha fatto tesoro della preziosa eredità nell’arte della catalogazione.
«In effetti io mi occupo di quella digitale, ma è tutt’ora Bepi a mettere nell’inventario cartaceo i libri acquistati, forte della sua bellissima scrittura grazie al corso di calligrafia fatto da giovane. Se vede qualcuno scrivere male, non si astiene dal bacchettarlo».
Oltre che un instancabile volontario, Giuseppe Bonafè è un grande appassionato di storia locale, della quale anche a casa ha un nutrito archivio. È impegnato nel Centro per la ricerca e la documentazione sulla storia di Battaglia Terme, dove ha collaborato alla pubblicazione di diversi testi e tutt’ora incontra, e incanta, i bambini del paese raccontando le sue vicende. «È il nonno di tutta la comunità, una vera mascotte che abbiamo la fortuna di avere, un testimone storico di quelle che sono le nostre origini». Così, se dei Bonafè si ritrovano testimonianze a Battaglia fin dal 1600, Giuseppe, classe 1922, è nato vicino alla stazione, in un’abitazione senza riscaldamento né bagno. Ha vissuto gli anni duri della Seconda guerra mondiale, ma anche quelli del boom economico che lo hanno portato a lavorare per la Galileo addirittura in Brasile. Vedovo da un paio d’anni, dopo un matrimonio di oltre 70, ha abbandonato l’auto sei anni fa scegliendo di muoversi solo a piedi: una passeggiata per lui che in gioventù dovette rientrare a casa da Trani camminando per settimane. «Però la patente me l’avevano data anche all’ultima visita – ricorda pimpante. – Mi avevano fatto pure contare all’indietro. Credevano che non ce l’avrei fatta?».