Baby gang in azione all'Arcella: preso un diciassettenne si cerca il complice

Mercoledì 12 Agosto 2020 di Marina Lucchin
Baby gang in azione all'Arcella: preso un diciassettenne si cerca il complice
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ARCELLA
PADOVA Periferie regno delle baby gang. Dopo il pestaggio al Bassanello e l’arresto del boss diciassettenne, l’altra notte teatro delle violenze tra ragazzini è stata via Guido Reni, all’Arcella. I protagonisti sono tutti giovanissimi stranieri che vivono senza genitori, fuggiti dal loro Paese da soli, o nati in Italia, ma già emancipati dalla famiglia. Ragazzi che vivono per strada e sbarcano il lunario galleggiando nel mondo della microcriminalità, tra piccoli furti, rapine e spaccio. Molti di loro sono sfruttati da pesci più grossi, proprio per il fatto che sono minorenni. Questi li “istruiscono” su come comportarsi quando vengono fermati dalle forze dell’ordine. Tanto che il diciassettenne portato in caserma dai carabinieri, indagato per rapina, aveva dato loro false generalità, ma è stato scoperto. 
IL FATTO
È tarda serata, anche il tram ha smesso di correre nell’arteria principale dell’Arcella. In giro c’è poca gente da quelle parti. La baby gang, capeggiata dal tunisino S.H., ancora per poco diciassettenne, punta un 19enne della Costa d’Avorio che cammina solo per la strada. Il tunisino fa cenno al suo braccio destro di seguirlo e di aiutarlo. Così si presentano in due davanti all’altro ragazzino straniero e gli puntano in faccia un coltello. «Dammi il portafoglio» gli intimano. Il diciannovenne non ci sta, cerca di resistere, e così si becca un pugno in faccia. Poi i due giovani rapinatori gliene danno un altro e un altro ancora, finché la vittima non inizia a perdere sangue e cede consegnando il portafoglio. 
I SOCCORSI 
Una pattuglia dei carabinieri della stazione di Vigodarzere, impegnata in un controllo in zona nota la scena e interviene. I militari soccorrono il ferito - che uscirà dall’ospedale con una prognosi di tre giorni - e fermano uno dei due picchiatori. L’altro riesce a fuggire, ma i carabinieri sono già sulle sue tracce. Il giovane tunisino viene portato in caserma e qui fornisce delle generalità false, ma è un volto noto ai militari, che con un controllo in banca dati lo smascherano. Viene denunciato per rapina aggravata e per falsa attestazione a pubblico ufficiale. Senza famiglia, viene affidato a una comunità e segnalato al tribunale per i minori di Venezia. Il coltello, invece, è stato sequestrato.
LA SITUAZIONE
Il problema delle baby gang è generalizzato un po’ in tutta Padova. Principalmente nelle periferie, ma non mancano episodi di violenza, rapine e furti a opera di giovanissimi, spesso stranieri, magari di seconda generazione, che si ritrovano nella zona di Prato della Valle. 
Marina Lucchin 
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Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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