Ladri temerari: tentano il colpo nella ditta dei super allarmi. In un attimo sirene e 30 telecamere che li riprendono

Giovedì 31 Agosto 2023 di Michelangelo Cecchetto
Ladri temerari: tentano il colpo nella ditta dei super allarmi. In un attimo sirene e 30 telecamere che li riprendono

CITTADELLA - Confidavano nelle loro abilità di malviventi, o forse erano principianti alle prime armi. Almeno in due, molto giovani, nella notte tra martedì e mercoledì, per la precisione alle 4,30, hanno tentato di entrare nella sede della storica azienda di sistemi di sicurezza Morosin Security. Non appena hanno forzato la prima porta, immediata l'attivazione dell'allarme che ha messo in fuga gli aspiranti Arsenio Lupin la cui azione è stata ripresa da una trentina di occhi elettronici. «Da un certo punto di vista mi hanno fatto sorridere - commenta il dinamico titolare Matteo Morosin, molto attivo nelle tecnologie della robotica umanoide e dei microchip sottocutanei - mai e poi mai avrei immaginato che qualcuno potesse tentare di rubare in un'azienda che opera nel settore dei sistemi di sicurezza.

Impossibile non accorgersi di quello che facciamo. Ci sono le insegne e poi tutti i mezzi hanno il marchio. Volevano mettersi alla prova? Pensavano che non ci fosse l'impianto d'allarme? Comunque il furto non è riuscito, ho denunciato l'accaduto ai carabinieri fornendo il materiale ricavato dall'impianto di sicurezza».


FUGA IN BICICLETTA
La sede dell'azienda è a pochi passi dal centro storico, quartiere di Borgo Treviso, via Buonarroti. Occupa il piano superiore di un edificio commerciale. Non c'è muro perimetrale e l'ingresso è sulla parte posteriore, sul lato della strada senza uscita. Si è nascosti rispetto alla strada principale molto trafficata. «Da quanto si vede dai video, si tratta di due persone, giovani, che poi sono fuggite in bicicletta. Hanno aperto la prima porta ed è suonato immediatamente l'allarme - ricostruisce il titolare - sono scappati, ma nella velocità hanno fatto in tempo a prendere una delle chiavi di uno dei furgoni che vengono lasciate vicino all'ingresso. Sono quindi entrati in uno dei mezzi che sono dotati di un particolare allarme. Pensavano che con la sola chiave non ci fossero problemi. Vistisi scoperti per la seconda volta, se ne sono andati definitivamente con le biciclette che avevano lasciato poco distanti semi nascoste».


L'imprenditore, che prosegue l'attività fondata dal padre una quarantina d'anni fa, non abita a Cittadella, ma, avvisato immediatamente dell'intrusione, svegliato nel cuore della notte, in poco tempo è giunto nella sede per sincerarsi di persona dell'accaduto, ancora incredulo che qualcuno avesse cercato di rubare in un'azienda di impianti di sicurezza e videocontrollo. Ha così visionato le numerose riprese che hanno immortalato la dinamica del tentativo di furto ed ha dovuto arrendersi alla realtà. Nella mattinata di ieri, i titolari di un'attività a poche decine di metri a sud della Morosin, la tintoria Libralon, hanno trovato un infisso distrutto e la sede visitata dai ladri. Pare non abbiano sottratto nulla perché non c'erano contanti e neppure altri oggetti di valore. Con tutta probabilità ad agire sono state le stesse persone che prima sono entrate nella tintoria, poi, a mani vuote, hanno deciso di fare un secondo furto che si è risolto in una farsa. Le indagini sono in corso per identificare gli autori che hanno agito indossando delle felpe con cappuccio e con parte del volto coperta.

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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