Effetto coronavirus, aumentano le famiglie povere: cassetta della Caritas per chi non ce la fa a pagare le bollette

Giovedì 9 Luglio 2020 di Francesco Cavallaro
Il centro di ascolto della Caritas
ALBIGNASEGO - Sono una ventina, ma il dato è arrotondato per difetto, le nuove famiglie indigenti a causa degli effetti del Covid nel vicariato di Maserà (questo comprende pure i Comuni di Albignasego, Due Carrare e Casalserugo). Nuclei, la stragrande maggioranza dei quali italiani, che all’improvviso si sono ritrovati senza reddito per cause di forza maggiore. Non sono più stati in grado di pagare gli affitti, le bollette e di comprare i generi alimentari di primissima necessità. Per venire incontro a questo fenomeno di disagio sociale, che nelle ultime settimane è letteralmente esploso sul territorio, si sta mobilitando la Caritas vicariale. Da aprile a giugno, ovvero quando si sono fatti sentire gli effetti della quarantena sui redditi (tanti quelli azzerati), il gruppo di volontariato ha investito 7.354 euro, di cui 920 euro in buoni spesa. Il resto della quota parte, appunto, è andato per coprire i canoni d’affitto, le bollette e in qualche caso l’assicurazione delle auto. Un po’ perché non è ancora stato ufficialmente aperto lo sportello di ascolto che si trova nel patronato di Mandriola, un po’ per questione di pudore, la stessa Caritas ha pure attivato una cassetta delle lettere, proprio all’esterno dell’oratorio della frazione, nella quale i meno abbienti possono imbucare copia delle bollette, unitamente ai loro riferimenti. In questo modo i volontari hanno l’opportunità di analizzare le varie fatture, effettuare tutti i controlli – chiedendo, fra gli altri documenti, lo stato di famiglia – ed eventualmente trasferire le somme strettamente necessarie. «Adesso – commenta il coordinamento – versano in particolari difficoltà economiche i titolari degli spettacoli viaggianti, le cui attività sono bloccate dai primi di marzo dato che non ci sono più le sagre. Sono tutti cittadini italiani, che oggi vivono alla giornata». Naturalmente, precisa il direttivo, «non vengono trasferiti contributi a pioggia, al primo che capita. Eseguiamo le verifiche del caso prima di inoltrare del denaro». 
SITUAZIONE
La cassetta delle lettere viene svuotata da un addetto una volta alla settimana. Dopodiché i vari responsabili chiamano al telefono i richiedenti al fine di approfondire la loro situazione reddituale e patrimoniale. Le segnalazioni, peraltro, giungono pure dai parroci del vicariato. «Purtroppo le prospettive non sono buone – aggiunge il coordinamento – A settembre potrebbero addirittura aumentare i nuclei che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Probabilmente ora qualcuno sta cercando di tenere duro, in attesa di tempi migliori. Tuttavia, se non ripartirà l’economia pure loro saranno costretti a cedere. Non è mai facile, per gli indigenti, domandare aiuto. Sappiano che comunque noi siamo qua e tentiamo di fare la nostra parte». La Caritas, infine, non si è fermata nemmeno durante la quarantena: «Abbiamo distribuito le borse della spesa due volte al mese tramite i volontari della Croce Rossa e della protezione civile. Da marzo, inoltre, stiamo portando avanti un centro di ascolto telefonico, al quale chiunque può rivolgersi per segnalare difficoltà economiche o altre criticità».
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Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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