Padova. Papà orco abusa della figlia e di due amichette: condannato a 7 anni di carcere

Dovrà risarcire la figlia con 100 mila euro, un'amica con altri 60 mila. La terza aveva deciso di non costituirsi parte civile

Sabato 3 Dicembre 2022 di Marina Lucchin
L'uomo ha abusato della figlia e di due amichette
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TERME - Padre orco condannato a 7 anni di reclusione con rito abbreviato per aver abusato della figlia 14enne e di due sue amichette.

Inoltre il padre dovrà anche risarcire la figlia con 100mila euro mentre altri 60mila andranno a una delle altre ragazzine, mentre la terza ha deciso di non costituirsi parte civile. Contestualmente l'uomo ha avuto anche l'interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, negli uffici o nelle strutture, pubbliche o private, frequentate prevalentemente da minori. Infine, una volta scontata la pena, il giudice Domenica Gambardella lo ha condannato anche a un anno di libertà vigilata perché considerato pericoloso.

Abusi sulla figlia

Il pubblico ministero Roberto Piccione, titolare delle indagini, aveva chiesto per l'uomo, un ex barista 50enne, dal settembre dell'anno scorso detenuto nel carcere di Montorio Veronese, una pena a sei anni di reclusione. Il giudice Domenica Gambardella ha invece inasprito la pena. Le attenzioni sessuali sulle tre ragazze, all'epoca dei fatti tutte minorenni, una delle quali assitita dall'avvocato Francesco Cibotto, sarebbero iniziate nel lontano 2013 fino al 2019. Lo squarcio sull'orrore degli abusi si è aperto nel maggio dell'anno scorso, grazie a una delle due amiche, oggi adolescenti. La giovane soffre di disturbi alimentari ed è seguita dal servizio psichiatrico dell'Azienda ospedaliera. Nel corso di alcuni colloqui con una psicologa ha raccontato che quando era bambina era stata molestata sessualmente dal padre di un'amichetta, che le aveva confidato di essere anche lei vittima degli abusi del genitore. Immediatamente la professionista ha inviato una segnalazione alla Procura, che ha incaricato la Squadra mobile di indagare. L'ex barista, una volta partita l'inchiesta, è stato anche intercettato. Durante una conversazione telefonica con la compagna ha detto «Nostra figlia non mente», in riferimento agli abusi subiti da lui. In un'altra la mamma al telefono lo ha minacciato sapendo del male che aveva fatto a loro figlia: «Se ti avessi vicino ti infilzerei con il coltello». Davanti agli inquirenti l'ex barista aveva ammesso le sue colpe, giustificando le sue terribili azioni con una serie di abusi sessuali subiti da bambino in Germania da parte di un parente. Ma davanti al Gup il padre ha parzialmente ritrattato. L'imputato ha confermato gli abusi sulla figlia, ammettendo di essere sotto l'effetto della cocaina, ma ha negato la violenza sessuale sulle due amiche. 

Ultimo aggiornamento: 17:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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