Chili di corrispondenza in arretrato, alle Poste arrivano le diffide degli avvocati

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Claudio Fontanive
Arretrati di posta negli uffici bellunesi

BELLUNO - Chili di posta in arretrato a causa della mancanza di personale. In più parti della provincia di Belluno i cittadini attendono a lungo per ricevere la tanto sospirata corrispondenza. E se il problema fino a qualche mese fa poteva dirsi circoscritto forse alle sole raccomandate, pare si sia esteso da qualche settimana anche alla posta ordinaria. La denuncia arriva da Adriano Musolino, delegato provinciale Slc (Sindacato Lavoratori della Comunicazione) Cgil Belluno: «Le giacenze di posta ordinaria si riscontrano in particolare negli uffici postali di Feltre, Agordo e Pieve di Cadore dove ci sono innumerevoli corrispondenze da smaltire. Ad Agordo sono arrivate addirittura chiamate di avvocati con richieste di maggiore prontezza della consegna della posta». «La gente è esasperata - continua Musolino -, e i portalettere nei mesi scorsi erano particolarmente impegnati nello smaltimento delle raccomandate, tralasciando inevitabilmente la posta ordinaria, che si è quindi accumulata negli ultimi giorni.

Servono urgentemente almeno 25 portalettere in più».

LA QUESTIONE Non più di qualche mese fa, a quanto pare lo stesso rappresentante sindacale aveva scritto a Poste Italiane chiedendo di prendere provvedimenti per risolvere la questione del personale mancante e richiedendo la stabilizzazione di quello in essere. «L’azienda - continua Musolino - non ha risposto alle nostre richieste, in particolare nelle trasformazioni dei contratti da part time a full time come da noi auspicato, ma hanno preferito utilizzare lo strumento della chiamata diretta, ovvero di una proroga di tre mesi sul contratto part time verticale, che non ha nessun tipo di tutela per i lavoratori. Poste Italiane è alla ricerca di portalettere in provincia, ma il contratto part time verticale non è attrattivo, specie per i giovani che provengono da altre regioni, che si devono sobbarcare anche la problematica di trovare casa in affitto, particolarmente oneroso visto anche gli importi degli stipendi non elevati che l’azienda propone».

L’ALTRO FRONTE Ma le problematiche pare non siano soltanto riguardanti i portalettere, ma anche il personale di sportello. «Anche questo caso - prosegue il rappresentante Clc Cgil - c’è una carenza di organico; in più gli impiegati vengono spostati di continuo da un ufficio all’altro, e Poste Italiane ultimamente ha ridotto loro le indennità di trasferta, che per il rimborso chilometrico ammonta a 40 centesimi, per giunta anche con l’utilizzo dell’auto del dipendente stesso, mentre il rimborso pasto è sceso a 20 euro contro i 25 precedenti. Il settore sportelleria necessita di 30 impiegati in più per l’intera provincia, e noi chiediamo all’azienda anche la trasformazione dei contratti esistenti da part time a full time».

IL PARADOSSO «L’operatività degli uffici postali in provincia è a serio rischio - rincara il sindacalista -, proprio mentre a Roma Poste Italiane presenta in pompa magna il progetto Polis, richiedendo una maggiore operatività e competenze al personale addetto. Siamo al paradosso! Siamo stati nella Capitale per manifestare tale situazione al Governo e continuiamo a muoverci andando dritti su questa strada, non escludendo azioni di protesta». Un capitolo a parte riguarda la sicurezza nei posti di lavoro. «A Pieve di Cadore - conclude Musolino - si vive una preoccupante situazione di rischio per la sicurezza dei lavoratori dell’ufficio postale, dove all’esterno dello stesso il personale si trova a dover svolgere le operazioni di carico - scarico sulla sede stradale in quanto non esiste uno spazio idoneo per tali manovre. Dovremo attendere che qualcuno si faccia male per mettere in sicurezza la struttura?». 

Ultimo aggiornamento: 17:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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