Dietrofront sulla maxi-mostra del Tiziano, ora è un caso politico: «Giunta incapace»

Giovedì 22 Luglio 2021 di Federica Fant
sfuma la maxi-mostra sul Tiziano, scoppia il caso politico

BELLUNO -  Fa molto discutere il dietrofront sulla mostra di Tiziano, da parte dell’amministrazione comunale e diventa un vero e proprio caso politico con le opposizioni che fanno le pulci alla giunta Massaro. 

FRATELLI D’ITALIA
Ad aprire le danze è Fratelli d’Italia, i cui consiglieri - già nei giorni scorsi – hanno chiesto l’accesso agli atti sull’argomento. «Niente mostra del Tiziano. La motivazione addotta dalla Giunta bellunese è – sorpresa sorpresa – il Covid 19!» esordiscono il portavoce provinciale di FdI, Filippo Osnato, Monica Mazzoccoli, presidente del Circolo bellunese e i due consiglieri comunali Raffaele Addamiano e Andrea Stella nel comunicato diffuso ieri. «A nulla vale il fatto che, in Veneto, ci sono oltre cinque milioni di vaccinati con almeno la prima dose», fanno notare. Addamiano aggiunge: «Proprio pochi giorni fa, in relazione alla mostra di Tiziano, il Comune ha emanato un bando finalizzato alla raccolta di fondi, attraverso la sponsorizzazione di sale espositive ed opere, dedicati alla mostra di Tiziano. Cosa è mai successo, in così breve tempo, per mandare tutto a monte?». Stella solleva una preoccupazione: «È solamente un dubbio, la cui concretezza sarà verificabile solo al prodursi dei documenti richiesti, ma temo che siano previste penali, legate al mancato svolgimento della mostra e, nel caso, mi chiedo quale sia la loro rilevanza economica». Monica Mazzoccoli, ricorda come il mancato svolgimento dell’evento rappresenti l’ennesima, durissima, delusione per ristoratori, albergatori, negozianti che speravano vedere tornare ad animarsi Belluno. 

LEGA
Anche la Lega fa sentire la sua voce. «Lo scorso anno era stata la mostra “Leoni dolomitici”, oggi tocca alla grande esposizione dedicata al pittore cadorino Tiziano», comincia così la nota stampa. La Lega punta il dito contro l’incapacità di Palazzo Rosso di concretizzare un grande evento, mentre dalla Regione arriva l’invito a comunicare subito la rinuncia al fondo. Per mettere insieme il milione di euro necessario ad assicurare la mostra, infatti, il Comune aveva chiesto un contributo anche a Venezia. Soldi che oggi non servono più. «La delibera dovrebbe andare in giunta a brevissimo – spiega la consigliera regionale Silvia Cestaro -. Essendo la richiesta del comune di Belluno a iniziativa diretta, invitiamo Palazzo Rosso a comunicare immediatamente alla Regione la rinuncia alla richiesta di contributo, in modo da dare possibilità ad altre iniziative di trovare spazio». «Prendiamo atto di come non si riesca a condurre un’operazione in house, ma si debba sempre fare affidamento a Regione e Governo – prosegue Paolo Luciani della Lega cittadina -, salvo poi non utilizzare i fondi. Per la mostra sui leoni i soldi erano stati stanziati, per esempio, ma alla fine non se ne è fatto nulla. E poi, qual è il senso di mandare comunque in stampa il catalogo sul Tiziano se la mostra di fatto non ci sarà? Perché usare così i soldi? Questa amministrazione sul piano della cultura è stata deludente». 

GLI ALTRI
Per “Belluno è di tutti” parla Roberta Olivotto, che non si dice sorpresa della decisione, che era nell’aria. «Purtroppo non si può che constatare che si tratta solo dell’ennesima voce nella lunga lista delle promesse mancate di questa amministrazione, alla cui base vi è una assoluta incapacità di programmazione.

L’ennesimo rinvio per cui, ancora una volta, si trova una causa esterna. Tanto è sempre colpa di qualcun altro: che sia Vaia, lo stato, la regione, le vecchie amministrazioni, l’opposizione, il covid. Stavolta è colpa del generale Figliuolo e della campagna vaccinale». Il consigliere di Civiltà Bellunese – Liga Veneta Repubblica, Franco Roccon getta i suoi strali contro l’assessore Marco Perale: «Non ha una programmazione, viaggia su continui rinvii. Un assessore che il bellunese continua a pagare, senza che ci siano delibere da giustificarne l’incarico». Una voce fuori da coro, in un certo senso, è quella di Fabio “Rufus” Bristot: «Mi sembra la scelta più corretta, la motivazione vera è l’insstenibilità economica e il ritardo con quale è stata pianificata la mostra, c’erano pochissime opere del Tiziano che l’avrebbero resa appetibile, speriamo che si possa fare una mostra più avanti». 

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