«Tifosi della Lazio cafoni, polizia locale assente», il capo dei vigili: «Ne abbiamo multati tanti»

Martedì 25 Luglio 2023 di Marco Dibona
Un'auto della polizia locale di Auronzo danneggiata dai tifosi una decina di anni fa

AURONZO - È gradita, ma nel contempo solleva qualche critica, la presenza dei numerosi tifosi della Lazio in Valle d’Ansiei, al seguito della squadra di calcio biancoceleste, che è tornata ancora una volta sulle Dolomiti del Cadore, in ritiro precampionato.

La presenza è gradita all’amministrazione locale, agli operatori commerciali, delle numerose attività ricettive, che vedono incrementare il loro fatturato, così come ai promotori turistici, per l’immagine di Auronzo, veicolata in tutta Italia grazie alla notorietà dei campioni, al seguito che lo sport del pallone riscuote in tutto il Paese e all’estero. 

LA PROTESTA
Una lettera di Marco Trevis, turista di Treviso, pubblicata sul Gazzettino, ha suscitato la reazione di Fabio Licciardello, a capo del servizio di polizia locale del Comune di Auronzo di Cadore, chiamato in causa dal commento infastidito dell’ospite, proprietario di un appartamento in paese. «In merito a quanto affermato dal turista, circa la “polizia locale assente ingiustificata” preciso che sono state elevate, nei giorni scorsi, numerose sanzioni per violazioni al Codice della strada, anche a veicoli provenienti dalla Regione Lazio, tanto che qualcuno si è lamentato, affermando che “facciamo cassa”. In realtà, ogni giorno i nostri sforzi sono orientati alla sicurezza: abbiamo raggiunto e mantenuto in Auronzo l’obiettivo di non avere feriti e deceduti in incidenti stradali: non mi sembra sia altrettanto in Provincia di Treviso», è l’osservazione conclusiva. Il turista trevigiano aveva sottolineato, nel suo intervento, che ad Auronzo, in questo periodo, mentre si trova in vacanza, in cerca di tranquillità e pace, ha invece modo di assistere a “comportamenti maleducati e strafottenti dei Romani, che soggiornano in Cadore. Capita di assistere a comportamenti cafoni, veramente maleducati di chi si crede padrone del luogo. Parlo di manovre di auto al limite del ritiro della patente, con parcheggi ovunque, inversioni di marcia dove capita, blocco del traffico. Naturalmente polizia locale e carabinieri assenti ingiustificati”. 

LA REPLICA
Sono tutte accuse che Fabio Licciardello respinge con forza. Che precisa inoltre le condizioni in cui si trova a operare, con i suoi collaboratori in divisa: «L’organico della polizia locale di Auronzo è composto di tre unità, compreso il sottoscritto, in servizio sette giorni su sette durante l’estate, con un territorio comunale tra i più estesi d’Italia e una popolazione che nel periodo della stagione turistica passa da poco più di 3.000 abitanti a oltre 30.000 persone». Nell’intervento del turista trevigiano si evidenzia un altro aspetto: le scritte da stadio, tracciate sulla strada che porta alle Tre Cime di Lavaredo. Dapprima frasi di romanisti, poi di laziali a sovrascrivere, tanto da chiedersi dove sia andato a finire il rispetto di un luogo così bello, ma pure così fragile. In passato ci furono diverse occasioni in cui la presenza degli ultras laziali creò in valle situazioni di disagio, difficoltà, disordine, in particolare in occasione di partite amichevoli, quando vennero a contatto le tifoserie di due squadre contrapposte. Nel luglio 2018 ci furono veri e propri scontri, episodi di guerriglia urbana, prima di un incontro con la Spal. In seguito ci furono denunce e provvedimenti di Daspo, nei confronti di decine di sostenitori delle due squadre. In precedenza, nel 2014, furono necessarie cariche delle forze dell’ordine, per disperdere i più facinorosi, prima della sfida precampionato con il Perugia, amichevole in campo, molto meno nelle vie del paese. Allora furono sfondati i vetri proprio di un’auto della polizia locale di Auronzo, che tentava di fermare i danneggiamenti a vetrine, fioriere, arredo urbano, veicoli in sosta.

Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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