Tamponi per lavorare, "assalto" domenicale al centro di Paludi: «Siamo in coda da ore»

Lunedì 18 Ottobre 2021 di Olivia Bonetti
Auto in coda a Paludi, in Alpago, domenica sera dopo le 20
2

BELLUNO - C’è chi aveva la prenotazione per le 18 ed è riuscito ad accedere alla zona tamponi solo dopo 4 ore di coda, riuscendo ad avere in mano il certificato non prima delle 22. La fila di auto ieri sera al drive-in di Paludi, in Alpago ha superato di gran lunga il chilometro, arrivando dalla zona industriale fino alla statale. Un assalto di persone, che necessitavano il green pass per il lavoro, che la stessa Ulss non si attendeva in queste proporzioni. Tanto che il direttore del Dipartimento di prevenzione Sandro Cinquetti spiega: «Il sistema andrà ritarato alla luce della giornata di oggi».

LA GIORNATA 
D’altronde nulla lasciava presagire quello che sarebbe potuto accadere nella prima domenica dall’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde per lavorare. Venerdì le cose erano filate lisce. Ma ieri il sistema studiato dall’azienda sanitaria sulla base delle accurate stime dei bellunesi-lavoratori senza green pass si è inceppato. Per i tamponi c’erano a disposizione dei bellunesi due centri: Agordo e Paludi. E basta, perché ovviamente le farmacie ieri erano chiuse. Ad Agordo non ci sono state particolari criticità: erano 80 gli utenti prenotati, e a fine giornata erano stati fatti 125 tamponi, poco sopra quanto previsto. Ma a Paludi, invece, dopo una mattina relativamente tranquilla, è scoppiato il problema. Agli utenti in coda, prenotati per il tampone al fine di ottenere il green pass, si sono aggiunte le persone che dovevano ricorrere al test per motivi epidemiologici. Così si sono create lunghe file e non è stato possibile chiudere il drive alle 19, come previsto dagli orari. Ma nonostante le attese, tutte le persone che hanno prenotato hanno ottenuto il tampone, pur con ritardi di 4 ore rispetto all’appuntamento fissato. «Abbiamo chiuso la fila alle 20.15 - spiega il direttore Sandro Cinquetti - e tutti quelli che sono arrivati dopo non avevano nessuna prenotazione. Abbiamo messo in piedi un sistema per fare nelle 12 ore circa 600 tamponi, più la parte clinica, ma sono stati di più». Solo oggi si saprà il numero esatto dei tamponi effettuati a Paludi, che sfiorerebbero il migliaio.

GLI INTOPPI
«Oggi è stato un giorno molto difficile - rifletteva ieri sera Cinquetti -: mettevamo in conto che la domenica fosse impegnativa, ma lo è stata oltre le aspettative. Su 12 ore a Paludi le prime 3-4 sono su prenotazioni, quelle centrali dedicate alla sorveglianza epidemiologica, ad accesso libero. Poi le ultime 4 su prenotazione». Così, dopo le classi con positivi prese in carico dall’Ulss in questi giorni, molti studenti, una ventina, hanno approfittato di ieri per andare a fare il tampone di verifica. «In mezzo ai prenotati si sono infilati, a pieno titolo - sottolinea Cinquetti - persone che avevano bisogno del tampone per ragioni cliniche o epidemiologiche. C’è anche da dire che se uno ha un tampone da fare tende ad andare la domenica». Ma alla fine la giornata si è rivelata nera sotto tutti i punti di vista. «C’è stato anche un piccolo disguido sull’approvigionamento dei tamponi: avevamo sottostimato il carico e abbiamo dovuto andare a prenderli. Poi abbiamo avuto un piccolo rallentamento nella stampa delle etichette». La procedura dei tamponi per green pass infatti non è uguale a quella per ragioni epidemiologiche. Richiede un superlavoro per l’Ulss: oltre al pagamento con pos, c’è il documento da stampare e richiede diverso tempo.

LA MACCHINA
«Sono giorni faticosi per tutti - ricorda Cinquetti - e rimettere in conto di ricominciare tamponi con numeri del genere non è facile.

Bisogna oliare un po’ la macchina. Infatti il sistema tamponi era quasi concluso, ma poi, proprio per il fenomeno green pass, abbiamo dovuto prevedere di nuovo l’offerta. Stiamo limando una macchina organizzativa per questa finalità. Poi la domenica lavorano pochissime farmacie e abbiamo accessi superiori rispetto agli altri giorni. Alla luce di come è andata questa giornata ora decideremo come procedere e se spostare un po’ di forze dell’infrasettimanale ai festivi». Tra i 20 e i 69 anni circa 20mila bellunesi non hanno fatto il vaccino: il 30% circa necessita del green pass per lavorare (7mila) con un fabbisogno di 3mila tamponi in media al giorno, dei quali 500 fatti alle farmacie.

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci