Val di Zoldo. Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Forno in pericolo: accorpato con Longarone

Giovedì 16 Novembre 2023 di Giovanni Santin
Val di Zoldo. Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Forno in pericolo: accorpato con Longarone

VAL DI ZOLDO (BELLUNO) - Un'altra tessera del fragile mosaico zoldano rischia di essere spazzata via: questa volta tocca alla scuola. Ad essere messa in discussione è appunto l'autonomia dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Forno.

Quest'ultimo, in base ai parametri numerici esistenti e alla loro applicazione da parte della Regione, verrà accorpato all'Istituto di Longarone. Così ha deciso la Giunta regionale del Veneto comunicandolo - era il 3 novembre - alla Provincia che aveva il compito di informare le Amministrazioni interessate raccogliendo eventuali osservazioni. L'incontro è andato in scena martedì 14 novembre a Palazzo Piloni dove, presente anche l'assessore Serenella Bogana, sono stati convocati i Dirigenti scolastici dei due Istituti coinvolti e i sindaci dei territori: Roberto Padrin per Longarone, presente anche nel suo ruolo di presidente della provincia, Camillo De Pellegrin per Val di Zoldo, Paolo Simonetti per Zoppè.


LA CONTRARIETA'
Veemente la contrarietà a tale ipotesi espressa da parte del sindaco De Pellegrin. Padrin da parte sua, forte del suo ruolo di presidente della Provincia, chiederà un incontro all'assessore Donazzan per esporre le ragioni del territorio e i rischi connessi ad un ridimensionamento della scuola. Dice il sindaco De Pellegrin: «Questa scelta va in direzione opposta a assicurare alla montagna i servizi, cosa di cui spesso si parla. E va detto che nelle famose Linee guida che fissano il tetto minimo di alunni a 300 perché sia garantita l'autonomia, sono altresì previste deroghe. E in esse si parla di aree interne, di coefficiente socio economico, di viabilità: elementi che concorrono per la concessione di una deroga. Per noi perdere l'Ic non è banale: siamo già periferici e tutto ciò avrebbe degli effetti immediati. Va segnalato che il dirigente reggente è disponibile a continuare a venire in Zoldo per svolgere questo suo ruolo, pur partendo dalla provincia di Treviso. E poi perderemmo la segreteria, i genitori dovrebbero andare a Longarone per molte pratiche. Grave sarebbe la perdita della gestione del campeggio di Pralongo del Provveditorato, riconosciuta come ottimale». Sul tema i consiglieri regionali del Partito Democratico hanno presentato un'interrogazione alla maggioranza di centrodestra chiedendo di rivedere la decisione. «La decisione della Giunta regionale di accorpare i due Ic dice il Pd - ha una motivazione meramente numerica, dato che l'Ic Alighieri conta 161 studenti, mentre dovrebbero essere 300. Ma le conseguenze saranno pesantissime. Ci rivolgiamo in questo senso all'assessore regionale all'istruzione affinché la decisione venga rivista». E va ricordato che anche l'Ic di Longarone è sottodimensionato. «Si tratta di una scelta che palesemente non rispetta questi territori prosegue il Pd non tiene conto ad esempio che verrebbe compromessa anche l'attività di gestione del campeggio del Provveditorato, una vera perla regionale. Ricordiamo inoltre che nell'ottica del rilancio e dell'efficienza il Comune Val di Zoldo è già frutto di un'importante fusione e che sono già state accorpate tutte le scuole a Forno. Ma procedere oltre significa innescare una tempesta perfetta per far morire questi territori». Infine secondo i consiglieri «bisogna tener conto dei disagi legati alla viabilità, basti pensare all'isolamento cui è stata costretta la Val di Zoldo per la chiusura della strada provinciale 251, dovuta ai danni causati dal maltempo. Non solo: la soppressione dell'Ic costringerà il personale scolastico a difficoltosi trasferimenti e c'è il rischio concreto della perdita di posti di lavoro. Tutto questo in barba ai tanti richiami sulla tutela della montagna e dei suoi abitanti. Dove sta l'autonomia tanto decantata dalla Lega se poi a livello di governo regionale non riesce ad esercitarla neanche di fronte a situazioni come questa?».

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