«Debito fuori bilancio per 671mila euro, rischiamo il dissesto del Comune»

Sabato 9 Ottobre 2021
Il municipio di Santo Stefano
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SANTO STEFANO DI CADORE - Debito fuori bilancio per quasi 672mila euro per il Comune di Santo Stefano. È pesante la situazione finanziaria delle casse di Palazzo Alfarè, ereditata dalle ultime amministrazioni e che si vorrebbe evitare che ricadesse sulle future generazioni. Del disavanzo complessivo, allo scorso 31 dicembre, pari esattamente a 671.848,85 euro, ben 536.815,36 risalgono alla nota vicenda che ha visto, tra il 2003 e il 2005, entrare soldi in realtà di competenza di San Vito di Cadore e versati dai cittadini per una delle tasse più odiate, vale a dire l’allora Ici. Un consistente “tesoretto” da restituire e finito al centro di una lunga vertenza legale che, tra il Comune comeliano e la Uniriscossioni spa, ha scalato i tre gradi di giudizio. 
La sentenza della Corte di Cassazione, il cui contenuto è stato comunicato agli amministratori all’inizio del marzo del 2019, condanna il Comune al rimborso dei quasi 537mila euro, interessi e rivalutazioni compresi, per aver incassato importi non dovuti sui versamenti, effettuati da parte dell’ex esattore comunale, ora Agenzia delle Entrate. Il Comune non risulta aver ancora provveduto ad assumere la delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio, da trasmettere alla Corte dei Conti, né ha mai provveduto all’accantonamento annuale.
Nel marzo di due anni fa, l’allora amministrazione, quasi al limite del mandato amministrativo, diede un segnale inserendo la vendita del fabbricato del Cinema Piave. La pesante eredità, risalente alla prima metà degli anni Duemila, venne poi “trasferita” alla nuova compagine. Nei giorni scorsi a tutti i consiglieri è arrivata una dettagliata relazione del vicesegretario comunale, che fa luce sull’intera questione. 
«Non c’è mai stata chiarezza né sull’interlocutore né sull’ammontare, di cui non abbiamo mai avuto le pezze giustificative, nemmeno durante la fase transattiva – spiega Paolo Tonon, vicesindaco ed assessore al bilancio dal 2009 al 2019, che evidenzia come una parte delle entrate pure di Santo Stefano siano finite altrove nel Bellunese, seppur di importo inferiore –. Abbiamo invece sempre avuto i pareri favorevoli del revisore dei conti e ci siamo attenuti alle indicazioni legali sui vari passaggi che andavamo a compiere. Abbiamo avuto persino il certificato che l’incarico di riscossione eseguito per i tre anni era stato svolto regolarmente. Qualora fosse stata eletta la lista di nostra continuità, avremmo proseguito il percorso avviato nel mese di marzo, cercando una soluzione con la rateizzazione dell’importo, dilazionata nel tempo per rendere la cura più indolore. Ma bisogna muoversi». Rateizzazione che pare essere anche la strada lungo la quale si sta muovendo l’attuale amministrazione comunale, per evitare un dissesto finanziario.
È questa la strada intravista anche dal capogruppo di minoranza. «Sollecito, come sto facendo da due anni, l’amministrazione a parlare con l’Agenzia delle Entrate – afferma Roger De Bernardin – per giungere ad un piano di rateizzazione del debito. La questione va affrontata definitivamente per non lasciarla, spiacevolmente, ai posteri». Per coprire il debito fuori bilancio serviranno voci correnti, derivanti da tagli alle spese o maggiori entrate, perché i conti devono, in un modo o nell’altro, tornare. Non parla ufficialemnte, invece, l’attuale maggioranza di Santo Stefano. «In considerazione della delicatezza della questione – dichiara il portavoce, il consigliere Aldo Doriguzzi Sartor – al momento la risposta più opportuna e responsabile che possiamo dare è un no comment. Siamo spiacenti, ma confidiamo nella comprensione, da parte della cittadinanza, delle motivazioni che ci portano ad una tale risposta». 
 

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