Il nuovo prefetto Bracco: "Lotta alle infiltrazioni mafiose, controlleremo gli appalti"

Giovedì 31 Dicembre 2020 di Daniela De Donà
Il nuovo prefetto di Belluno, Sergio Bracco

BELLUNO - Il messaggio passi chiaro, da subito.

E chi ha orecchie da intendere, intenda: «Questa è una provincia con scadenze importanti. Ecco che tutte le imprese e le aziende che hanno vinto gli appalti saranno monitorate, con ispezioni intensificate». Il nuovo prefetto, Sergio Bracco, insediato da ieri a Palazzo dei Rettori, lancia la sfida alla criminalità organizzata che pensa di allungare le spire mafiose in provincia di Belluno, attirata dai grandi eventi: sono alle porte i Campionati mondiali di sci alpino e, soprattutto, all’orizzonte ammiccano i XXV Giochi olimpici invernali, programmati tra il 6 e il 22 febbraio 2026. «I controlli saranno intensificati, perchè la criminalità organizzata si contrasta andando a tappeto con i controlli». 


L’ESPERIENZA
Una certa esperienza nel campo c’è: «Tra i miei primi incarichi mi sono occupato di infiltrazioni mafiose. Non riguardano solo il Sud Italia, la criminalità è ben ramificata anche al Nord». E il panorama sociale attuale certo non è un deterrente. Ne è convinto il neo prefetto: «Le difficoltà economiche collegabili alla pandemia di Covid 19 hanno portato ad un aumento del fenomeno dell’usura. Si aggiunga che anche qui, come in altri territori, arriveranno fondi e finanziamenti. Molte imprese, dunque, saranno attirate, desiderose di inserirsi nei prossimi grandi eventi».


PREFETTO E POLIZIOTTO 
Il nuovo rappresentante dello Stato è un “poliziotto”. Lo ha affermato, con certo orgoglio, nel suo primo incontro con la stampa: «Da 38 anni faccio parte della Polizia di Stato, da 11 anni con incarico di questore». Una lunga carriera quella del prefetto di Belluno, iniziata nel 1983, che lo ha portato ad essere questore prima ad Avellino, poi a Genova. E, negli ultimi due anni, a Milano. «Ero, per l’appunto, questore di Genova quando è caduto il ponte Morandi». Rimane positivo pure il ricordo “veneto” di quando era direttore della Squadra mobile di Rovigo, a fine anni Ottanta. Ma sono stati gli anni bolognesi ad aver rappresentato la “scuola”, specialmente tra il 1997 e il 2008: «A Bologna ero capo di Gabinetto della Questura, un’esperienza utilissima che mi ha formato. Anche perchè credo che operare nell’ordine pubblico sia esperienza fondamentale.” A Bologna Sergio Bracco, nato a Napoli il 12 luglio 1959 e laureato in giurisprudenza, ha casa. Bologna, nel suo tempo a Belluno, rimarrà la base per la famiglia «Visto che al massimo ogni 3 anni cambio città».


A SERVIZIO DEI BELLUNESI 
Il neo prefetto è uno sciatore, consapevole che qui ci sono piste stupende. E si dichiara contento di essere a Belluno: «Dove, tra l’altro, avrò l’opportunità di conoscere posti belli. Sono stimolato positivamente in questa nuova esperienza. Garantisco ai bellunesi che, anche con curiosità, ce la metterò tutta, con impegno totale, nel servizio ai cittadini di questa terra».


PARLARE CON I SINDACI 
Ieri era il suo primo giorno ed avrà bisogno di un po’ di tempo per approfondire le problematiche della provincia di Belluno. Ma alcune idee ci sono. «Due i punti fermi nel mio mandato: essere utile e intensificare i rapporti con i sindaci, spero di conoscerli tutti presto». Intanto si dovrà lavorare: “Per la ripresa della scuola, per assistere persone che hanno subito danni a causa delle chiusure obbligate dalla pandemia». Attenzione, infine, alla fragilità del territorio: «La provincia di Belluno evidenzia seri rischi idrogeologici - è l’impegno - mi inserirò nella squadra che sta già seguendo bene la questione. So che è una squadra che funziona».
 

Ultimo aggiornamento: 15:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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