Morto Giuseppe Richebuono, Ampezzo in lutto: le sue ceneri nel cimitero in centro alla valle

Mercoledì 30 Settembre 2020 di Marco Dibona
Giuseppe Richebuono
CORTINA - Giuseppe Richebuono riposerà in Ampezzo. Le ceneri dello storico, che per sessant'anni ha studiato le vicende di questa comunità, saranno deposte nel camposanto al centro della valle, come ha chiesto egli stesso. È morto a Bolzano, sabato scorso, a 97 anni. Oggi sono previste le esequie, nella parrocchia di Muri Gries; i prossimi giorni i suoi resti mortali saranno portati nel paese che lo accolse il 1 agosto 1948, quando vi arrivò per la prima volta, appena ordinato sacerdote, nella diocesi di Bressanone.
LE ORIGINI
Era nato a Genova il 25 aprile 1923, in una famiglia di origini cadorine. A Cortina legò subito con i giovani del posto; nell'estate 1950 salì, con alcune decine di ragazzi, sulla cima del Pomagagnon, dove fu collocata una grande croce in metallo, che ancora riluce sulla valle. Tornò lassù nel 2000, per celebrare il cinquantesimo di quella sorta di impresa. Amava la montagna, arrampicava, percorreva tutti i sentieri, quando tornava fra le sue Dolomiti, ogni estate. Erano comunque vacanze di studio, perché continuava ad approfondire diversi aspetti della storia locale.
LA SVOLTA
Nel frattempo aveva lasciato l'abito talare, si era sposato ed aveva avuto due figli. Richebuono aveva cominciato a scrivere da giovane, per la sua tesi di laurea, che discusse nel 1959, all'Università Cattolica di Milano: Storia di Ampezzo di Cadore 1156-1335. Nel 1962 divenne un libro, stampato dalla tipografia Vescovile di Belluno. Nel 1974 nacque la sua opera più ponderosa, la Storia di Cortina d'Ampezzo, edita da Mursia; fu più volte rivista, integrata, arricchita di nuovi apporti, sino all'edizione 2008 della Cooperativa. Si aggiunsero decine di altri volumi, a trattare storia, lingua ladina, diversi aspetti delle vicende d'Ampezzo e delle altre valli delle Dolomiti. Fu attivo sino all'ultimo. Nel 2011 tenne alcune conversazioni sul quinto centenario della conquista d'Ampezzo, da parte dell'imperatore Massimiliano d'Asburgo. Nel 2015 partecipò attivamente ai festeggiamenti per il quarantennale dell'Union de i Ladis d'Anpezo. 
LA PRESENZA
Nel luglio 2016 intervenne alla presentazione del ponderoso volume sull'archivio della parrocchia, che contiene un suo apporto determinante. Il 17 luglio presentò le sue preziose Spigolature. L'amministrazione comunale ritenne doveroso tributargli il massimo omaggio: il 20 ottobre 2010 gli fu conferita la cittadinanza onoraria. Già l'anno precedente, il 7 maggio 2009, gli era stata consegnata la riproduzione in bronzo del campanile, simbolo della comunità, per i suoi meriti culturali.
IL TESTAMENTO SPIRITUALE
In quella occasione elaborò un testamento spirituale: rivolse agli Ampezzani un invito a non staccarsi dalle loro radici, a conservare la memoria delle loro origini, malgrado lo stravolgimento causato dal turismo e dalle importanti ricadute economiche. Si è occupato a fondo della minoranza linguistica ladina, tanto da ricevere la Croce del Tirolo, a Innsbruck, il 15 agosto 2013. A Bolzano fu premiato il 14 marzo 2018, in una delle sue ultime apparizioni in pubblico. Giuseppe Richebuono è stato docente in diverse università, fra le quali Bolzano e Innsbruck. Ha curato a lungo una rubrica in lingua ladina, sulla stampa tedesca altoatesina. Nella serena attesa di lasciare questo mondo, ha predisposto con cura ogni adempimento. Ha indicato quali amici contattare, in Ampezzo, dopo la sua morte. Ha elaborato personalmente il santino da distribuire agli amici, ai conoscenti, ai numerosi estimatori: riporterà immagini del Crocifisso, conservato nella chiesa di Zuel, e della Madonna della Difesa, a cui era particolarmente devoto. 
Marco Dibona
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