Muore la notte della vigilia di Natale, gli angeli delle vette piangono il loro fondatore: addio a Devich

Mercoledì 27 Dicembre 2023 di Claudio Fontanive
Angelo Devich

BELLUNO  - Si è spento nella notte della vigilia di Natale all'età di 75 anni Angelo Devich, una delle figure storiche del Soccorso Alpino Bellunese. Fu protagonista attivo nel sodalizio stesso in particolare negli anni di un importante passaggio storico ed organizzativo, essendo stato uno dei principali artefici della nascita dell'elisoccorso tra le nostre montagne dolomitiche. Devich accusava da tempo problemi cardiaci, era originario di Livinallongo del Col di Lana, ma da tempo viveva in Valle Aurina nel profondo Alto Adige.

LA PASSIONE
Militare di carriera, per lungo tempo al comando del Terzo Corpo d'Armata Lagunare a Vittorio Veneto nella vita Angelo Devich si è sempre speso con dedizione e passione al mondo del volontariato, anche dopo la pensione quando pur trascorrendo molto tempo nelle montagne altoatesine, ha prestato la propria opera al servizio dell'associazione Penelope che si occupa della ricerca delle persone scomparse.

E lui era un esperto in questo tipo di ricerche con tecniche e metodologie di intervento che hanno fatto scuola.

IL PIONIERE
Ma l'indole umanitaria di Devich nasce ancora prima. A metà degli anni 80 infatti fu il fondatore del Cnsas delle Prealpi Trevigiane, e sempre in quegli anni è stato per due lustri delegato della seconda Zona Bellunese del Cnsas, per ricoprire in seguito la carica di presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto - Cnsas nei primi due anni dalla sua istituzione. Ma le sue grandi capacità gestionali ed organizzative si ricordano quando, assieme ad Angelo Lino Del Favero e Angelo Costola, si adoperò per finalizzare la trattativa con la Regione Veneto finalizzata a ottenere i finanziamenti necessari per ottenere quello che oggi è conosciuto come il Suem 118.

IL PILASTRO
«L'ho conosciuto nel 1984 - racconta il presidente regionale del Soccorso Alpino Rodolfo Selenati - già allora prestava volontariamente la propria opera. In quel periodo ero capostazione per un lungo periodo e Devich è stato il primo lungimirante direttore della scuola Tecnica Alpina che rappresentava il nostro percorso formativo. È una persona che ha lasciato una grande traccia in tutto il Soccorso Alpino. Un uomo dalle ampie vedute. Ricordo in particolare il suo operato per la Legge Regionale di circa 30 anni fa che con Matteo Fiori ha permesso i primi finanziamenti alle varie delegazioni. Devich era un vero anticipatore degli eventi, dal grande carisma, persona attiva e capace, che si è attivato efficacemente anche per le migliorie ai nostri mezzi e strutture». «Siamo sbigottiti della scomparsa di Davich. Lo ricordo quando era capostazione della Pedemontana Grappa - afferma il vice presidente del Soccorso Alpino Bellunese seconda delegazione Mario Brunello - ed era una delle figure storiche del soccorso alpino Bellunese e fondamentale traghettatore nell'evoluzione del servizio, da quello non organizzato a quello strutturato, è stato uno dei pilastri di tutto il soccorso alpino, prima bellunese e poi anche veneto». «Ricordo con affetto le lunghe chiacchierate dove il tema centrale erano tutte quelle attività e iniziative volte garantire sicurezza e soccorso a chi vive in montagna e a chi vive la montagna - afferma commosso il sindaco di Livinallongo Leandro Grones - quella montagna che oggi è un po' più povera perché ha perso uno dei suoi più grandi interpreti. Angelo ha speso una vita, per portare all'eccellenza il Soccorso Alpino e l'elisoccorso che fino a pochi anni fa ha fatto scuola in tutto l'arco alpino. Lascia nei nostri cuori tanti ricordi, tanti insegnamenti».
Angelo Devich lascia nel dolore la moglie Susy e la nipote Alena. Le esequie in forma privata nella chiesa di San Martino, in Valle Aurina, a seguire le ceneri saranno deposte nel cimitero di Livinallongo del Col di Lana.
 

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