Esce per arrampicare e non torna: 44enne trovato senza vita in parete

Lunedì 16 Novembre 2020
Sbaglia la calata, muore rocciaore

LOZZO DI CADORE - Forse una manovra sbagliata ha causato l’incidente mortale che è costato la vita a un rocciatore residente a Lozzo di Cadore. Ruslan Yurkevych, 44ennne originario dell’Ucraina ma residente in via Dante Alighieri, 27 a Lozzo, è stato trovato morto ieri sera dai soccorritori del Cnsas. Le ricerche erano iniziare dopo la richiesta di aiuto arrivata al 112 poco prima delle 19.
L’INCIDENTE
Il 44enne che lavora come collaboratore famigliare in provincia era uscito con lo zaino per una passeggiata, ma non era più rientrato. Attivati subito i volontari del soccorso alpino del Centro Cadore che hanno avviato le ricerche nella zona di una palestra di roccia, dove sarebbe dovuto andare ad arrampicare lo straniero. «I soccorritori - spiegava ieri sera il Soccorso alpino in una nota - hanno iniziato a perlustrare la zona del lungolago fino ad arrivare a Ligonte, dove, all’inizio della palestra di arrampicata, lo hanno trovato senza vita. Non si sa se per una manovra sbagliata, facendo una calata sopra uno strapiombo, l’uomo era rimasto sospeso nel vuoto con la corda attorcigliata attorno al corpo». I carabinieri della Compagnia di Cortina, in contatto con il magistrato di turno, hanno ottenuto il nulla osta alla rimozione della salma. I soccorritori la hanno recuperata e affidata al carro funebre. È attualmente ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria, si procederà nelle prossime ore all’ispezione cadaverica esterna. Ruslan era arrivato da Ivano-Frankivs’k, una città della parte occidentale dell’Ucraina per motivi di lavoro a Lozzo. Aveva compiuto 44 anni il 4 agosto scorso. Spetterà alle indagini comprendere bene cosa sia accaduto ieri e chiarire quale manovra possa essergli costata la vita.
ALTRI INTERVENTI
Attorno alle 15 di ieri il Soccorso alpino della Val Fiorentina è stato attivato per una coppia di escursionisti in difficoltà. I due, un trentaquattrenne e una ventisettenne di Montebelluna (TV), erano partiti dal Rifugio Città di Fiume, avevano percorso il sentiero Flaibani e, pur senza ramponi, seguendo le tracce lasciate nella neve da una persona che li precedeva, erano arrivati in cima alla Val d’Arcia. Al momento di rientrare, però, erano riusciti in qualche modo ad abbassarsi di quota, finché non erano arrivati in un punto totalmente ghiacciato e si erano bloccati vicino a un masso. Risaliti alla loro posizione grazie alle coordinate del luogo, i soccorritori li hanno individuati e raggiunti. Hanno dotato ciascuno dei due di ramponi, li hanno imbragati e assicurati con la corda per farli scendere di una cinquantina di metri e tornare sul terreno privo di neve. La squadra è quindi tornata con la coppia al Città di Fiume.
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Ultimo aggiornamento: 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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