Pestaggio punitivo a Lambioi: 5 in aula. Fra le tre vittime militari dell'Esercito Italiano

Per miracolo le persone aggredite con una pietra se la sono cavata con lesioni lievi

Mercoledì 21 Febbraio 2024 di Olivia Bonetti
Pestaggio punitivo a Lambioi: 5 in aula. Solo per miracolo le 3 vittime aggredite con una pietra se la sono cavata con lesioni lievi

BELLUNO - Avrebbero organizzato una spedizione punitiva a carico di tre persone, tra i quali militari dell'Esercito Italiano: ieri mattina il destino giudiziario dei cinque aggressori si è diviso al termine dell'udienza preliminare che c'è stata in Tribunale a Belluno. Chi se la caverà con la messa alla prova, ovvero un percorso di lavori sociali che estingueranno la pena, chi affronterà il giudizio abbreviato e chi finirà a processo. La vicenda, quindi, avvenuta il 17 giugno scorso a Lambioi sarà ricostruita in aula.

GLI IMPUTATI

Va verso il processo pubblico infatti il presunto organizzatore del raid punitivo (stando a quanto ricostruito dalla procura) Xhulio Cela, albanese 24enne che abita a Visome.

Diverse le scelte degli altri quattro finiti sotto accusa. Verranno giudicati con rito abbreviato che inizierà il 15 marzo Dibran Hajdaraj, kosovaro 34enne residente a Belluno difeso dagli avvocati Mauro Gasperin in collegio con la collega Monica Azzalini e abbreviato anche per Lorenzo Alessandrelli, 30enne nato in Germania e residente nella provincia di Lecce, difeso dall'avvocato Erminio Mazzucco. Sempre nell'udienza di ieri il gup ha ammesso all'istituto della messa alla prova Francesco Dall'O', 21enne bellunese residente a Ponte nelle Alpi (avvocato Aldo Pardo), e Mattia Armando Russo, 19enne napoletano residente a Santa Giustina (avvocato Massimo Montino). Sono tutti e cinque accusati di lesioni aggravate in concorso, per aver picchiato altri tre partecipanti alla serata che c'era stata quel sabato 17 giugno con la festa di musica tecno a Lambioi beach. Le tre parti offese sono: un 22enne di Molfetta, un 23enne di Teramo e un 34enne bellunese.

I FATTI

I 5 nel pestaggio avrebbero usato anche armi improprie: Cela avrebbe raccolto da terra una grossa pietra e l'avrebbe scagliata contro le tre vittime, rincorse dal gruppo, tra la folla. Poi il clou: i tre sarebbero stati letteralmente circondati e gettati a terra con spintoni e colpi e sgambetti. Fortunatamente il pestaggio di Lambioi è terminato con leggere lesioni: un giorno di prognosi per due delle vittime, e una decina per il bellunese. Ma poteva finire malissimo, proprio come avvenne per il giovane Willy Monteiro Duarte massacrato e ucciso di botte nel 2020 a Colleferro (Roma): proprio il Daspo Willy con divieto di accesso alle aree urbane scattò per i cinque dell'aggressione di Belluno dopo quei fatti. Il caso venne risolto in brevissimo tempo dalle indagini della polizia di Stato, con la visione delle immagini della videosorveglianza e con sommarie informazioni delle persone coinvolte e testimoni.

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