Addio al gatto Tigrotto, ha ispirato i libri per l'infanzia letti da migliaia di bambini bellunesi

Sabato 14 Maggio 2022 di Maurizio Ferin
Il gatto Tigro che ha ispirato i libri del Tigrotto

Il gatto con il nome d’arte se n’è andato, forse per un’ultima fuga, verso quello che chi ama gli animali chiama Ponte Arcobaleno. Lui si chiamava Tigro, però, per portare felicità, curiosità e interesse a migliaia di bambini bellunesi, aveva assunto le sembianze di Tigrotto. Lo disegnava Cristina Pocchiesa, lo raccontava Sandra Bortot. Che poi era la sua “umana”, che lo ospitava a casa, che ha dovuto annunciare la sua scomparsa. “E così te ne sei andato, dopo 15 anni passati assieme ci hai lasciato - ha scritto Sandra Bortot sul proprio profilo Facebook -. Dovrò dirlo a tutti perché tuo malgrado, ti ho trasformato in una piccola star. Sì caro Tigro, in arte Tigrotto, con le tue avventure scritte e illustrate da me e da una mia cara amica, hai divertito ed emozionato tanti bambini e credo anche adulti. Tutti coloro che ti hanno conosciuto sono rimasti incantati da te, eri davvero molto speciale”.
LA SAGA EDITORIALE
La saga del gatto Tigrotto ebbe inizio nel 2008, poi con cadenza biennale ecco altre 4 pubblicazioni (2010, 2012, 2014, 2016), prima di una pausa più lunga.

A ottobre 2020 il sesto e ultimo capitolo (“Posso anch’io?”), ma ormai l’ideatrice, Cristina, e la sua collega d’arte, Sandra, avevano intuito che era giunto il momento di chiudere il cerchio. In quei 12 anni Tigrotto è entrato nelle scuole, nelle librerie, nei laboratori. Era nelle pagine, nelle app, negli ebook, ma molto spesso alle presentazioni pubbliche le autrici lo mettevano al loro fianco. Lui, pacifico, si lasciava accarezzare. “Grazie per la gioia e la compagnia che mi hai dato, mi mancano i tuoi miagolii, mi mancano le tue fusa, mi manca la tua presenza - scrive ancora Sandra Bortot, inconsapevole portavoce di tanti lettori -. Anche se i miei occhi sono pieni di lacrime ti ringrazio per i bei anni passati insieme. Ora voglio immaginare che tu sia in un bel posto, al di là del ponte arcobaleno, un luogo meraviglioso dove insieme al tuo caro amico Oscar, Olivia e la piccola Sendy, corri sano e felice e io rimarrò sempre nel tuo cuore come tu nel mio”. Li chiamavamo libri per l’infanzia, ma i genitori se ne innamoravano per primi, sfogliandoli insieme ai loro bambini. Qualcuno ne imparava ogni parola a memoria, fantasticando su quei disegni così eleganti e semplici. Leggendo (o ascoltando i genitori) si imparavano valori come la cura degli animali e l’amicizia. Ora Tigrotto non si può più accarezzare, ma voltando pagina, ogni volta, ci sembrerà di sfiorarne il pelo, i baffi, la coda. Magia di un libro e di un gatto speciali.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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