​Bim, fusione tra Gsp e Infrastrutture e una nuova sede nell'area di Levego

Sabato 4 Febbraio 2023 di Lauredana Marsiglia
L'assemblea dei sindaci

BELLUNO - Nuova sede a Levego per la galassia Bim e fusione tra Bim Gsp e Bim Belluno Infrastrutture, società che in provincia gestiscono rispettivamente il servizio idrico integrato e le reti di distribuzione del gas naturale. I due progetti sono stati illustrati ieri ai soci, ovvero i sindaci, da Attilio Sommavilla e Bruno Zanolla, rispettivamente presidente e amministratore unico delle due società.
Bim Infrastrutture sarà fagocitata da Bim Gsp che andrà così, già da giugno, a gestire anche le reti di distribuzione del gas. Il soggetto che nascerà dalla fusione proposta, operativo indicativamente da inizio 2024, continuerà a gestire il servizio idrico integrato nel territorio provinciale e le reti a Gpl nei cinque comuni dove al momento sono attive (Comelico Superiore, Ponte nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore, Sappada, Val di Zoldo), ma si occuperà anche di energia green: avrà in carico, infatti, la gestione delle centraline idroelettriche presenti in diversi Comuni bellunesi e la rete di teleriscaldamento a biomassa attiva a Santo Stefano di Cadore, oggi amministrate da Bim Infrastrutture, ma svilupperà anche nuovi impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, avvierà iniziative per l’efficientamento energetico.

Secondo Sommavilla i benefici saranno notevoli: sviluppo del settore energia, in particolare rinnovabile, per una maggior autonomia nella produzione di energia elettrica e stabilità dei prezzi di acquisto, consolidamento della governance pubblica nel settore dell’acqua, riduzione dei costi gestionali complessivi, economie di scala e semplificazione delle procedure interne. La nuova società disporrà di un patrimonio netto di oltre 100 milioni di euro che dovrebbe consentirle un buon posizionamento anche nel mercato finanziario. 
«Si tratta di un’operazione strategica e vantaggiosa per i Comuni, per i cittadini e per la nostra montagna bellunese – spiegano Sommavilla e Zanolla –. Grazie alla fusione, che auspichiamo incontri il parere favorevole dei soci, potremo non solo conseguire risparmi concreti nella gestione dei servizi, quindi minori costi per tutti, ma anche valorizzare al meglio il patrimonio azionario di ogni Comune nel nuovo soggetto che, lo ricordiamo, avrà un buon posizionamento nei mercati finanziari e rilevante ruolo nello sviluppo economico, sociale ed ambientale della nostra provincia di Belluno».

E infine, ma non da ultimo, la nuova sede che ospiterà tutto il gruppo Bim (nuovo gestore dell’idrico e dell’energia, Consorzio Bim e Sit): approvata dalla maggioranza dei presenti la proposta di realizzare il nuovo stabile a Levego, nel terreno di proprietà di Bim Infrastrutture all’interno della lottizzazione del Consorzio Quadrante. 
«Si tratta di un’area già urbanizzata e quindi dotata di tutti i sottoservizi e delle autorizzazioni del caso – spiegano Sommavilla e Zanolla – individuata dopo aver esplorato più proposte alternative. Questa location è risultata essere la più adatta a soddisfare le crescenti esigenze della società e della clientela: ci permetterà di disporre, nell’arco di poco tempo, di una struttura moderna, inserita all’interno di un contesto ambientale molto verde e particolarmente qualificato, all’avanguardia dal punto di vista energetico, con spazi adeguati per gli uffici, parcheggi idonei per il pubblico, facilmente raggiungibile da tutto il territorio servito. Elimineremo, non da ultimo, i costi di affitto – circa 200mila euro all’anno – conseguendo quindi risparmi utili per tutti».
Restano però i costi di costruzione sui quali non si proferisce ancora parola: dai bilanci sono spuntati i primi 5 milioni di euro. Correva il 2011 quando Bim Gsp si ritrovò con ben 77 milioni di euro di debiti.
 

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