Crollo sulla Croda Marcora, l'allarme del Cai: «Non percorrete quei sentieri e la ferrata»

Martedì 19 Settembre 2023 di Giuditta Bolzonello
Il polverone provocato dalla frana sulla Croda Marcora

SAN VITO DI CADORE - La prudenza non è mai troppa, in montagna ancor di più. Ecco che la sezione del Cai di San Vito di Cadore, dopo l’ultimo crollo, ha subito comunicato: “In attesa del pronunciamento degli enti competenti, il sentiero 241 (Dogana Vecchia - Cengia del banco) e il sentiero 242 con via ferrata “Francesco Berti” sono da considerarsi non percorribili a causa dei crolli della parete sovrastante avvenuti il 17 settembre”. Meglio fare altrove le escursioni in questa fine estate dai sentori già autunnali. 


IL BOATO
L’ennesimo crollo dalla Croda Marcora risale a domenica pomeriggio quando, dopo il boato, una grande nuvola di polvere si è alzata impedendo di vedere dove si era mossa la roccia, solo ieri mattina uno squarcio di sereno ha offerto la miglior visuale. «Ero in sede quando ho sentito un boato fortissimo, ho visto la polvere e sono andato a verificare cosa fosse accaduto», racconta Amedeo Belli il responsabile della Protezione Civile Dolomiti. Si era staccato un pinnacolo dalla grande parete, si è rovesciato e disintegrato nella caduta; secondo le stime fatte dall’elicottero che ha portato in sopralluogo il geologo della Regione Veneto si tratterebbe di un centinaio di metri cubi di materiale che è andato a finire sui ghiaioni sottostanti, una relazione più dettagliata è attesa in giornata. Nessuna persona è stata coinvolta, domenica non ci sono segnalazioni di mancati rientri, di fatto l’orario in cui si è verificata la frana, attorno alle 17, e di molto successivo al rientro dei frequentatori della montagna; lo scrupolo dei volontari del Soccorso alpino di San Vito ha imposto loro di verificare ancora ed ancora la montagna ferita, non è stato notato nulla che potesse insospettire e nessuna segnalazione è arrivata di persone scomparse.


I SORVOLI
Dopo i sorvoli nell’immediatezza dell’accaduto, in ricognizione l’elicottero dei Vigili del fuoco era rimasto sospeso a lungo la verticale del crollo cercando tracce di eventuali coinvolti, analoghe ricerche sono stata fatte ieri anche per meglio comprendere l’accaduto. Il capo stazione del Soccorso alpino Nicola Cherubin descrive lo scenario tipico della dolomia crollata, crollo che ha interessato un tratto della ferrata Berti che in quel punto coincide con la Cengia del Banco, uno dei percorsi più frequentati del Sorapiss. 


IL TRACCIATO
La lunga cengia percorre, tra strapiombanti pareti, ben oltre i 1000 metri sulla valle, tutto il versante occidentale del gruppo e confluisce, dandone inizio, nella Ferrata Berti. Ora la zona risulta modificata, serviranno altre verifiche al suolo per capire la portata del problema.

La polvere è stata portata dal vento fino a Cortina dove ha ricoperto di bianco le superfici; nessun problema per la viabilità sulla statale di Alemagna che transita proprio sotto il versante, il materiale franato si è fermato in alto, lontano dalla carreggiata. La Croda Marcora, del gruppo Sorapiss, è spesso caratterizzata da questi fenomeni; il più recente, e quello che ha creato più clamore anche mediatico, risale a due anni fa quando ai primi di ottobre era crollata la guglia della cima dei Ross. Anche quella volta l’evento era stato immortalato da foto e video che ben hanno raccontato l’accaduto, anche quella volta una grande nuvola di polvere si era alzata per poi depositarsi a fondo valle. 


IL PANORAMA
Da quel momento, che di fatto ha cancellato uno dei panorami più caratteristici nella skiline della montagna, si è osservata con preoccupazione la guglia vicina. Si temeva per la sua stabilità e si racconta di come in passato si fosse tentato di farla cadere appositamente per scongiurare il possibile pericolo. Operazione fallita, e la gemella di quella crollata il 9 ottobre 2021 è ancora al suo posto e, giusto ieri nel corso del sorvolo, il geologo ha osservato anche quel tratto di cima assicurando che la guglia è ben salda al suo posto.

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Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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