VENEZIA - L'odissea vissuta da Mara Bizzotto non è un caso isolato. Fra i passeggeri incappati nei disservizi di Lufthansa all'aeroporto di Francoforte, a decine hanno esternato la loro furiosa rabbia sui social, ma c'è anche chi l'ha presa con rassegnata ironia: si tratta del giornalista bellunese Stefano Campolo, che a sua volta doveva rientrare nel giro di poche ore da Bruxelles a Venezia, mentre in realtà ha finito per perderci due giorni fra taxi, primo aereo, secondo volo, autobus, treno, secondo convoglio, precisando però di non aver «riscontrato pregiudizi nei confronti degli italiani», come invece lamentato dall'eurodeputata, che per questo motivo aveva annunciato un'azione legale e non aveva escluso un'interrogazione parlamentare. «Benedetta quella volta che ho cominciato a mettere in valigia il cambio per una notte in più», racconta comunque il comunicatore nel blog Parto domani.
LE TRAVERSIE
Mai nome fu più profetico, visto com'è andata.
SU FACEBOOK
In queste ore la pagina Facebook di Lufthansa è bersagliata dalle proteste della clientela internazionale. Marcos Carvalho: «Il modo in cui state gestendo le vostre cancellazioni a Francoforte è vergognoso. Ieri sera il vostro staff ha urlato contro le persone, rifiutandosi di identificarsi, persone anziane e disabili che fanno fila fino a 3 ore, senza cibo e acqua per la maggior parte del tempo». Robert Grima: «Avete appena cancellato un volo da Francoforte a Malta solo perché non avete abbastanza equipaggio? Dovreste vergognarvi». James Mathers: «Servizio pessimo lasciando 200 persone bloccate in aeroporto per 8 ore senza niente, nemmeno informazioni su quello che sta succedendo». Ana Patrícia Cardoso: «Non mi sono mai sentita così maltrattata». I social media manager della compagnia hanno risposto così alle lamentele di una viaggiatrice in difficoltà: «Ciao Aline, siamo molto dispiaciuti per la tua esperienza all'aeroporto. Purtroppo non abbiamo alcuna informazione. Chiedi informazioni al personale dell'aeroporto». E lei: «Sono inutili e maleducati. Ci rivolgeremo al difensore civico».